Tango-punk al Miela con España Circo Este

Poco più di un anno fa, gli italo-argentini España Circo Este portavano a Trieste una delle prime date del tour di promozione del loro album "La Revolución Del Amor". Dopo oltre 130 concerti (in Italia, Svizzera, Austria, Danimarca, Germania e Repubblica Ceca), anche come supporto di Manu Chao e Gogol Bordello, ritornano domani alle 21.30, questa volta al Teatro Miela. La serata, organizzata da Bonawentura e Safe and Sound, ospita anche il dj set di Putano Hoffman e in apertura due cantautori: il triestino Cortex (terzo album in uscita a marzo) e Giovanni Zacchigna (in arte Giovy). A marzo la band inizierà un nuovo lungo tour europeo (oltre 40 le date già confermate) che li vedrà esportare il loro esplosivo live, funambolico e circense, in Spagna, Austria, Germania ed Olanda.
Gli España Circo Este miscelano il loro personalissimo "Tango-Punk" a balkanbeat, folk, reggae, dub, rock, proponendo una chiave di lettura della realtà dei nostri giorni positiva e rivoluzionaria.
Come riassumereste la vostra storia?
«Esistiamo da tre anni, abbiamo suonato 400 volte fra l'Italia e l'Europa e non aspiriamo a Sanremo».
E come descrivereste un vostro concerto?
«La vera storia del Circo Este è questa: il live. Non c'è altro modo di descriverci se non tramite un concerto. Il palco e lo stare davanti a un pubblico con i nostri strumenti è quello che aspettiamo ogni giorno a ogni ora. Viviamo per questo: sudore, ballo, amore e volumi alti… quando questi quattro elementi si mischiano vuol dire che abbiamo fatto il nostro dovere».
Molti giovani esordienti vorrebbero suonare spesso ma hanno difficoltà. Voi come avete iniziato?
«Caricate una macchina fino a scoppiare, cercate di prepararvi pranzi al sacco e guidate fino a un concerto in un centro giovani o una birreria dove vi danno appena la benzina o non vi danno neppure quella».
Avete aperto per Manu Chao e Gogol Bordello. Che ricordo ne avete?
«Il giorno antecedente al primo concerto con Manu Chao eravamo pensierosi e tesi… ci sentivamo sulle spalle un appuntamento con la storia. Quei giorni, quei momenti e quelle esperienze sono cose che ci hanno segnato prima come persone che come band».
L'album come sta andando?
«È stato il nostro album di debutto, pieno di insicurezze, pieno di errori, ma comunque il nostro primo vero disco. Per quanto frettoloso sia stato ci ha portato a cose che non ci saremmo mai immaginati di vivere. Quindi bilancio super positivo».
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