Trieste, una città dove i misteri sono di carta

Edoardo Triscoli, conosciuto come ottimo librario, debutta con un romanzo d’avventura pubblicato da Mgs Press
Di Alessandro Mezzena Lona

In mezzo ai libri, lui, lavora da tanti anni. E chi ama la carta stampata sa bene che Edoardo Triscoli è uno dei librai più seri e preparati di Trieste. Ma volumi vecchi e nuovi sono entrati nella sua vita molto prima che avesse bisogno di scegliere che mestiere fare. E non stupisce che, adesso, debutti con un romanzo intriso di storie legate alle parole, alle storie, ai mondi inventati da altri scrittori.

Il titolo è già una sintesi perfetta dell’amore di Edoardo Triscoli per i libri. “Bibliopolis”, pubblicato da Mgs Press (pagg. 286, euro 18,50), anche in formato e-book, verrà presentato domani alla Libreria Lovat, in viale XX Settembre 20 a Trieste, da Luigi Urdih.

Il sottotitolo spalanca una finestra sull’intreccio narrativo. Perchè in questo romanzo, “Trieste, città dei libri perduti” diventa un luogo reale e, al tempo stesso, inventato. A 12 chilometri dal centro che si affaccia sul mare, infatti, c’è Montecodice, un paese immaginario posizionato sopra un’altura dove ogni anno si svolge un festival dedicato all’editoria. Ma il vero perno della storia è la libreria “Bibliopolis”. Dove Ernesto Griffo, l’io narrante del romanzo, trova rifugio e lavoro in un momento un po’ sfocato del suo percorso di vita. Ad accoglierlo, tra scaffali strapieni di volumi e autentiche rarità, lo accoglie Leonardo Mandrali. Non solo un grande libraio, ma anche una sorta di strambo maestro di vita. Pronto a fargli percorrere un viaggio iniziatico irto di sorprese e di pericoli.

Il passato ritorna con forza prepotente nel presente di “Bibliopolis”. Quando Mandrali si ritrova, un brutto giorno, faccia a faccia con un losco individuo soprannominato Rasoio: Pierre Boulez (proprio così si chiama, come il grande musicista che ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera dalla Biennale Musica) è abituato a risolvere i suoi affari sfoderando un’affilatissima lama. E Leonardo, che insieme a lui è stato nei ranghi della Legione straniera, deve avere più di un conto in sospeso con il losco individuo.

A dividerli c’è sicuramente una splendida donna: Pentesilea von Kleist. Una puttana cambogiana, che di vero nome fa Angkor Lynn, e che sul volto porta una lunga cicatrice. Regalo di Rasoio. Ma nell’abisso d’odio che si è creato tra i due vecchi commilitoni, c’è un mistero ancor più fitto. Accanto a Trieste sorge una Certosa retta da un gesuita forse un po’ troppo ammanicato con certi affari non proprio puliti. Si dice che nei sotterranei possa trovarsi la Camera di Marafante, una sorta di paradiso perduto per chi ama i libri antichi. Ed è ovvio che su quel patrimonio cartaceo dal valore immenso sono in tanti a volere allungare le mani.

Pieno di citazioni, non solo libresche, ma prese a prestito anche dal mondo dei fumetti, dal cinema e dalla televisione, riequilibrato sempre, anche nei passaggi più adrenalinici, da una grande ironia, “Bibliopolis” si lascia andare al piacere sfrenato dell’avventura. E non deve stupire se dai sotterranei della Certosa appare un mostruoso freak, con una storia strappalacrime alle spalle. O se in pieno centro, a Trieste, vive Mattia Corvino, bibliofilo esoterico che ha trasformato la sua dimora in un labirinto di simboli. O se, ancora, all’improvviso spunta il Codice di Voynich, che nessuno è ancora riuscito a decifrare.

E che dire di quell’editore, tale Giovannello Carli, che tra libri e misteri si trova perfettamente a suo agio?

alemezlo

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