Yasmina Khadra «Armonia tra le culture contro l’integralismo»

Incontri, spettacoli e film nel festival “Dedica” di Pordenone che celebra lo scrittore algerino di lingua francese
Di Francesca Pessotto

PORDENONE. «Yasmina Khadra è quanto di più coerente esista con la natura stessa di Dedica Festival». A presentare lo scrittore algerino di lingua francese a cui è intitolata la kermesse letteraria pordenonese dal 5 al 12 marzo prossimi, è la curatrice del festival Annamaria Manfredelli: «Khadra, autore complesso e profondo, forse meno conosciuto di altri ma con all'attivo milioni di libri venduti e tradotti in più di quaranta Paesi nel mondo, affronta alcuni dei problemi più pressanti del nostro tempo, come il fenomeno dell’integralismo pseudo-religioso, di cui ha sempre messo in luce i fondamenti socio-culturali e le contingenze che lo favoriscono, rispondendo con i suoi libri all’urgenza di una parola forte, di un’analisi lucida della realtà, ma anche al bisogno irrinunciabile della bellezza, facendosi al tempo stesso “sismografo” della natura umana, indagando la parte più intima e personale di una società minata dall'odio etnico e religioso, e prospettando un orizzonte di speranza e pace dato da una continuità culturale tra occidente e vicino oriente».

La scelta di Yasmina Khadra (nome della moglie di Mohammed Moulessehoul, con cui lo scrittore si firma per aggirare la censura militare) - che succede all'acclamato Luis Sepúlveda del 2015 - consolida un percorso tortuoso quanto necessario iniziato 22 anni fa e sancito nel 2012 con lo scrittore nigeriano Wole Soyinka e ancor più nel 2014 con lo scrittore marocchino francese Tahar Ben Jelloun, per comprendere gli aspetti umani e culturali di un mondo in continua trasformazione e che ora vive una frattura epocale. Appare appropriato, alla luce di questa riflessione, l'istituzione a partire da quest'anno del Premio Friuladria “Una vita per la scrittura” per la scrittura di Khadra, strumento di dialogo tra diverse culture, volta ad illuminare la contemporaneità attraverso l'analisi attenta di un conflitto che egli, ex miliziano antiterrorista dell'esercito algerino, ha vissuto in prima persona, omaggiata nell'ambito dell'incontro “La religione come ideologia” l'8 marzo alle 20.45 al convento di San Francesco alla presenza dei professori universitari e studiosi dell'Islam Renzo Guolo e Paolo Branca e del giornalista del Piccolo Alessandro Mezzena Lona.

Un calendario denso di appuntamenti tra i più variegati, che si apre con l'anteprima “Islam diviso: la guerra di religione tra sciiti e sunniti”, il 29 febbraio alle 18.30 nella sede dei Servizi Cgn Pordenone, a cura di Carlo Panella, giornalista de Il Foglio. L'inaugurazione è affidata al giornalista Fabio Gambaro, che sabato 5 marzo alle 16.30 al Teatro Verdi converserà con Khadra e che firma la pubblicazione monografica che ogni anno accompagna il festival e che contiene anche Wadigazen, racconto inedito dello scrittore algerino. Lunedì 7 marzo, alle 20.45, nel convento San Francesco, la mise en espace tratta dall’omonimo romanzo “L’ultima notte del Rais” (produzione esclusiva Thesis/Dedicafestival), che ripercorre l’ultima giornata vissuta da Muhammar Gheddafi. Mercoledì 9 marzo, alle 20.45 a Cinemazero i riflettori si accederanno su L’attentato, film di Ziad Doueiri, proiettato alla presenza dello scrittore, tratto dal romanzo L’attentatrice di Yasmina Khadra, pubblicato nel 2006 da Mondadori e appena riedito da Sellerio con il titolo originale L’attentato. Otto intense giornate di spettacoli, conversazioni, cinema, musica, libri, proposte per i più giovani: 11 appuntamenti in città si alterneranno fra il Convento di San Francesco, il Teatro Verdi, Cinemazero e il Municipio; un percorso di avvicinamento al festival toccherà la regione da sabato 13 febbraio, e alcuni appuntamenti collaterali si estenderanno anche nel vicino Veneto. Programma completo su www.dedicafestival.it

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