Alma, all’overtime vittoria di platino

TRIESTE. A un certo punto si stava profilando per l’Alma una partita speculare a quella di sette giorni prima a Bologna, ma a parti invertite. Con i biancorossi favoriti che non riuscivano a trovare il bandolo della matassa e Recanati che invece aveva trovato la chiave della partita. Poi però una reazione essenzialmente “di testa”, proprio come voleva Dalmasson, ha permesso all’Alma di rimettersi avanti e, pur se per soli 2 punti dopo un overtime, di trovare un successo infinitamente più prezioso che bello, anche per quello che stava succedendo sugli altri parquet del girone.
È finita 88-86 dopo una prestazione che non ha brillato come quella del PalaDozza. Ma coach Dalmasson, vecchio navigante di questi mari, l’aveva detto già alla vigilia: stavolta contavano i punti, prima del bel gioco. E aveva ragione. L’Alma non ha avuto la continuità del match precedente, ma è andata avanti a elastico, accelerazioni e rinculi. Però, se un dato positivo va tratto da questo successo, è proprio la capacità mostrata di saper vincere la sfida in questo modo. Con sofferenza, sudore, fatica e capacità di lottare fino all’ultimo pallone.
Ha subito per quasi tutto il match la superiorità dei marchigiani nelle aree e sotto i tabelloni, almeno fino a quando Parks, reduce dal problema a un dente, non è entrato in partita e ha girato il match. Ha trovato maggiori possibilità dall’arco, giacchè Recanati aveva deciso di restare a protezione del pitturato e le ha sfruttate sufficientemente. E a fianco dei due punti fermi Landi e Parks ha trovato in Baldasso un orchestrale che a ogni partita guadagna una fila nella sezione ritmica, in Coronica la carica agonistica esemplare, in Prandin il metronomo di fatica e in Nelson e Pecile i due direttori d’orchestra che si alternavano nella conduzione dello spartito. Il successo permette di agganciare Ravenna e Treviglio sull’ottava poltrona. Più che parlare di salvezza, bisogna prendere atto che si è già di fatto in piena lotta playoff.
Cronaca. Quintetto innovativo, senza Pecile, ma con Prandin, Nelson e Baldasso a giocare tutti da play-guardie. Con loro Parks e Landi, naturalmente. E subito Recanati inizia ad annaspare, perchè non riesce a prendere le misure a uno schieramento simile. L’Alma ne approfitta e va sull’11-4. Sacco chiama timeout, riaggiusta il quintetto e ne ottiene il 7-0 immediato che rimette il risultato in parità dopo neanche 5’. Nelson e Baldasso (già 2 bombe per Lollo) danno un’altra accelerata, Trieste rimette il naso avanti (18-13 al 6’30”). Dalmasson prova i due lunghi (Pipitone e Landi) per provare a limitare Lawson, la cosa non funziona più di tanto e il primo quarto si chiude in perfetta parità, 20-20. L’Alma subisce troppo in area. Lawson è dominante e se la difesa si stringe su di lui sono liberi Pierini e Sollazzo di agire indisturbati. Così Recanati prende la direzione del match e passa anche avanti (43-36, break di 8-0) al 18’, quando anche la zona difensiva produce i suoi effetti. Sacco deve però far rifiatare un attimo Lawson e Pierini, l’Alma ne approfitta subito e con il 6-0 di Nelson, Landi e Parks va al riposo sotto soltanto di un punto, 42-43.
Inizia la ripresa e dopo un ciuff marchigiano, Parks piazza un 10-0 tutto suo, con due bombe in mezzo, e capovolge il risultato, 52-45 al 23’09”. E lo schiaccione su lancio in contropiede di Pecile fa esplodere il PalaRubini come una polveriera. Adesso anche la difesa dell’Alma è più aggressiva. Questo produce il 14-0 di break che porta i biancorossi fino al 56-45 del 24’30”, ma che sommato al 6-0 degli ultimi 2’ del secondo quarto fa un parziale complessivo di 20-2. Con un paio di bombe di Pierini e Sollazzo Recanati rosicchia qualcosa, la partita si equilibra e si gioca tutto il resto del quarto su ritmi piuttosto elevati. Alla fine il tabellone dice 69-62 per i padroni di casa, che però stanno facendo riposare in panchina Nelson, Pecile, Landi per il finale. Entrano tutti per gli ultimi 5’, ma l’accelerazione sperata non arriva. E anzi i biancorossi in 7’ giocati hanno saputo produrre soltanto 5 punti. Così Recanati piano piano si rifà sotto e a 1’’34” dalla sirena pareggia con la bomba da 8 metri di Maspero, 74-74. Trieste ha l’ultimo pallone perla vittoria, ma Prandin lo perde, Recanati non riesce a tirare in tempo e si va all’overtime sul 76-76.
Di nuovo l’Alma accelera (80-76 e poi 83-77), ma di nuovo Recanati riesce a mettere le cose in equilibrio. Nell’ultimo minuto sono i tiri liberi su falli sistematici da una parte e dall’altra a decidere: l’Alma riesce a custodire con Nelson il vantaggio minimo, ma preziosissimo.
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