Alma da sogno, espugnata Bologna

Una prestazione di grande personalità di tutta la squadra ha condotto i biancorossi al prezioso successo per 74-72
Di Matteo Contessa

TRIESTE. Qui a Bologna i tifosi triestini erano arrivati per ammirare lo spettacolo della Fossa e i bolognesi per salutare l’Eternedile che aveva in faccia il sol dell’avvenire, dopo il trionfo a Verona. Invece tutti insieme hanno potuto ammirare un’Alma formato special, che ha messo all’angolo la Fortitudo per tutta la partita e ha bissato il successo dell’andata, vincendo per 74-72. Per soli 3’19” ha condotto la Fortitudo, tutto il resto del tempo ha visto avanti l’Alma. E questo dice già molto. Un’impresa, quella dei biancorossi, costruita grazie a una grande prestazione di tutti. E diciamolo subito: il canestro decisivo, quell’ultimo tiro a fil di sirena, se l’è voluto, preso, costruito e segnato Roberto Nelson. Era ciò che a Zahariev era sempre mancato.

Dalmasson aveva chiesto ai suoi una prestazione soprattutto di personalità, di testa. Ed era curioso di capire se e quanto i suoi avrebbero saputo soddisfarlo. Lo hanno reso completamente felice, alla fine. Una grande prova di squadra con tre trascinatori: il super Landi del primo tempo,l’”Air” Parks del secondo, il diesel Prandin dei momenti importanti. E così l’Eternedile ha subito la prima sconfitta stagionale al PalaDozza. Un’unica nota stonata: i tifosi giunti da Trieste sono stati encomiabili per il tifo, ma non hanno giustificazioni per le solite e stucchevoli offese gratuite al coach della Fortitudo. Ricordino sempre che se non fosse stato anche e soprattutto per Matteo Boniciolli, questa squadra per la quale ieri hanno potuto gioire non esisterebbe più da anni. Il totem Eugenio Dalmasson, tanto per dire, a Trieste l’ha chiamato lui e già questo dovrebbe bastare, oggi.

Passiamo alla cronaca. Parte senza paura l’Alma che trova subito 3 bombe (due con Landi che ruba anche palla e schiaccia in contropiede) a sorprende l’Eternedile, 11-6 dopo neanche 4’. Boniciolli allora alza il quintetto inserendo Amoroso al fianco di Daniel, ma i biancorossi reggono l’urto e addirittura allungano, Parks trova il corridoio giusto per appoggiare il 19-11 sulla sirena del primo quarto. È una gran bella Alma, per ora, con Landi molto ispirato. Dalmasson ha praticamente già cambiato tutto lo starting five, però stavolta il gioco e l’inerzia non ne risentono. È vero, i biancorossi segnano meno, ma chiudono la porta anche ai padroni di casa, cosicchè il ventaggio resiste. La Fortitudo si avvicina poco alla volta, la bomba di Candi la riporta a -1 (22-23) al quarto d’ora, ma subito Nelson da sotto e una tripla aperta di Bossi riportano al +6, 28-22 a 3’34” dal riposo lungo. La difesa molto attenta di tutti i biancorossi, dura soprattutto sotto il tabellone, limita le bocche da fuoco, ma soprattutto la capacità di Bologna di costruire gioco. E su tutti c’è un Landi superlativo, che da un lato imbriglia i temuti Daniel prima e Amoroso poi, e dall’altro bombarda dall’arco senza pietà, forse sentendo l’aria del derby, lui virtussino di formazione. L’Alma così tiene a bada la Fortitudo e va al riposo su un ultrameritato vantaggio, 38-32.

L’Eternedile inizia la ripresa con un’aggressività al limite della ferocia agonistica, bracca i biancorossi, ruba subito 2 palloni e piazza il 7-0 del sorpasso (39-38) in soli 67”. Ma i biancorossi non si piegano, riorganizzano le idee e riprendono a giocare senza paura. Landi ha un po’ rallentato, ma adesso è Parks a salire in cattedra e l’Alma spinta da lui riprende il controllo del tabellone: 52-46 al 27’37”. Un paio di errori proprio di “Picasso” offrono però agli emiliani due occasioni sfruttate al meglio da Montano e Carraretto, si va all’ultimo quarto incollati: 54-53 esterno. Trieste mostra due attributi grandi come il PalaDozza, nella sfida punto a punto e con la Fossa contro non arretra di un centimetro e resta sempre avanti, 68-66 a 3’07” dalla fine. L’ultimo minuto decide tutto: Parks segna il 72-70 in entrata, sull’attacco successivo Montano subisce fallo sul tiro da tre, ma segna solo 2 tiri e pareggia lasciando all’Alma 15 secondi abbondanti per l’ultimo attacco. Nelson prende palla, fa passare il tempo e poi si cerca il corridoio laterale per entrare e appoggiare a canestro. Per l’Eternedile non c’è più tempo. È il trionfo biancorosso.

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