Alma, il giorno più atteso della stagione

Alle 18 al PalaRubini torna il derby antico contro la De’ Longhi Treviso. Nelson in forte dubbio, atteso il grande pubblico
Di Matteo Contessa

TRIESTE. La festa per la salvezza anticipata, il derby storico del Triveneto che torna dopo 8 anni, la sfida dell’Alma alla capolista De’ Longhi, il PalaRubini con una grande cornice di pubblico. Di ingredienti ce ne sono tanti per un Allianz Day da godersi oggi e ricordare domani. Ma ne manca uno: Roberto Nelson. Non sappiamo ancora se potrà giocare almeno qualche minuto o neppure quello contro la De’ Longhi Treviso, il dottor Palombella lo visiterà stamattina e solo allora dirà se l’ammiraglio è in grado o meno di sostenere il match. Lo stiramento all’adduttore della coscia sinistra rimediato nell’allenamento di martedì scorso ha costretto il californiano a saltare tutta la settimana di lavoro, limitandolo a una doppia terapia quotidiana e a qualche esercizio ieri pomeriggio insieme al preparatore atletico Paoli. Ovvio che la partita Dalmasson ha dovuto prepararla senza tener conto di lui. Se poi riuscirà a giocare qualche minuto, sarà tutto guadagnato, ma non sarà senz’altro il Nelson di domenica scorsa a Ferrara. «La partita diventa ancora più difficile per noi, ma non muta assolutamente quello che dovrà essere il nostro approccio al match - dice coach Dalmasson -. Anzi, ci deve dare ancora più forza mentale, dovremo sopperire a un’assenza importante e tutti dovremo fare qualcosa di più. Dobbiamo mantenere le nostre qualità, contare sulle cose che conosciamo meglio».

Dunque una partita, palla a due alle 18, che per venirne a capo richiederà innanzitutto forza mentale, come è stato nelle ultime domeniche. «Probabilmente Treviso non è la più forte del lotto e non è costruita per vincere subito. Però ha un blocco che è insieme da due anni, è stato mutato pochissimo e da due anni sta giocando campionati di vertice. Un gruppo affiatato che gioca con grande leggerezza mentale». La forza della De Longhi inizia da lì.

Leggerezza mentale dovrebbe avere comunque anche l’Alma, che ormai è salva e non ha più nessuna scimmia sulla spalla. Certo, arrivare a questo match così atteso in condizioni fisiche complessive migliori sarebbe stato buona cosa. «Ma noi siamo assolutamente sereni e abbiamo voglia di giocare questa partita, per capire anche in una gara di questo genere quanto siamo stati capaci di miliorarci in queste ultime settimane sotto l’aspetto mentale e psicologico». Alle spalle ci dovrebbe essere la spinta del grande pubblico atteso. All’andata il PalaVerde spinse la De’ Longhi, oggi potrebbe essere la volta dell’Alma a beneficiarne. Ma sarà davvero una spinta, il grande pubblico, o paradossalmente può creare pressioni troppo forti per i giovani biancorossi? «Se non saremo capaci di sfruttare una chance come questa vorrà dire che non siamo ancora pronti per affrontare situazioni di forte impatto». E a proposito di pubblico, anche gli spalti oggi saranno infuocati. I tifosi organizzati di Treviso, sui volantini di organizzazione della trasferta, hanno definito quella di oggi la “prima partita internazionale della stagione” della De’ Longhi, considerando Trieste città slava e non italiana. Non sono stati molto eleganti, al PalaRubini i 3-400 che dovrebbero arrivare dalla Marca troveranno un’accoglienza non particolarmente amichevole. Sarebbe auspicabile che le forze dell’ordine nel palazzo fossero in numero un po’ più cospicuo del solito e tenessero gli occhi bene aperti.

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