Alma Trieste, Ghiacci chiama a raccolta i tifosi per la super-sfida

TRIESTE. «Tre anni fa, a Trieste come a Treviso, un derby così ce lo saremmo sognato. Siamo davanti a una rivalità storica, un vero e proprio evento. Credo che, per chi ama il basket, emozioni come quelle che si vivranno domenica sul parquet non si possono perdere». L'amministratore delegato della Pallacanestro Trieste Mario Ghiacci dà il senso del testa a testa che metterà l'Alma di fronte alla De Longhi.
Trieste a caccia della capolista, un derby triveneto che quasi quindici anni fa, con Cesare Pancotto sulla panchina e Derell Washington in campo, vide i biancorossi imporsi al fotofinish grazie a una bomba di tabella dell'allora trentenne ala di Fort Knox. Altri tempi, altri obiettivi (la Benetton di D'Antoni alla fine di quella stagione andò poi a vincere lo scudetto) ciò che resta è la grande rivalità di due piazze chiamate, ancora una volta, a mostrare il volto migliore della loro passione.
«È successo nella partita d'andata - ricorda Mario Ghiacci - quando, dopo un primo tempo difficile, la formazione di Pillastrini venne letteralmente presa per mano dal suo pubblico e portata alla vittoria. Lo ricordo bene perchè ero a bordo campo: impressionante il calore e la passione del PalaVerde. Spero succeda la stessa cosa domenica: ovviamente a parti invertite».
E in effetti potrebbe essere la componente ambientale il valore aggiunto per l'Alma in una partita che, roster alla mano, non è così chiusa nel pronostico come magari potrebbe far pensare la classifica. Treviso non è prima per caso, ha certamente un impianto di gioco molto solido, ma non appare imbattibile e l'ultimo sofferto successo conquistato contro la Fortitudo sta a confermarlo. Vittoria in volata, ma grandi difficoltà contro l'aggressività difensiva messa in campo da Bologna. La formazione di Boniciolli ha pagato la sterilità offensiva di un finale di partita nel quale non ha più trovato il canestro, ma ha messo a nudo alcuni difetti della De Longhi sui quali l'Alma può lavorare.
«Noi badiamo a noi stessi - sottolinea Ghiacci - partendo da una considerazione di carattere generale e cioè che, indipendentemente dall'innesto di Nelson, rispetto alla partita di andata la nostra squadra ha fatto notevoli passi avanti. Nel contesto di un gruppo che è senza dubbio migliorato, l'innesto di Roberto è stato certamente importante. Lui ha avuto bisogno di tempo per inserirsi e rimettersi in moto dopo tanti mesi di inattività, ma adesso mi sembra aver trovato una forma accettabile. Se gioca come ha fatto a Ferrara - conclude l'ex presidente della Pallacanestro Trieste - può diventare un valore aggiunto importante per la nostra squadra».
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