Aquileia anima e cuore riesce a conquistare la sfida con lo Zarja
TRIESTE. L'Aquileia ci ha messo davvero anima e cuore per riuscire a domare la tensione da posta in palio (la corsa-salvezza infatti è sempre intensa) e soprattutto per far sua la sfida con lo Zarja.
Uno Zarja che, come da tradizione delle squadre carsoline, ha sentito molto il richiamo del carnevale, già festeggiato nei giorni antecedenti al match e pure ieri così da far accusare alcune defezioni tra le fila biancorosse.
Una parentesi, quella aquileiese, che il sodalizio di Basovizza spera di non pagare - a livello di punti - nella corsa ai play off.
La formazione di Euro Petagna è entrata subito in campo con un atteggiamento non intenso, tanto da vedersi fischiare un rigore contro già al 3'. Penalty peraltro non sfruttato da Meneghel, che lo ha calciato alto.
I patriarchini, però, si sono riscattati al 15', sfruttando a dovere un'indecisione difensiva degli ospiti. Spadaro ha colpito male il pallone - ciccandolo - nel tentativo di fare un retropassaggio verso il portiere Enrico Mislej e Casasola lo ha intercettato, insaccando quello che sarà il gol decisivo. Poi gli sconfitti hanno provato a far valere le capacità tecniche dei loro singoli, di solito capaci di giocate pregevoli, ma stavolta non hanno avuto la cattiveria e il cinismo per piazzare i colpi giusti. Ne ha avuti tre a disposizione Zucchini nel primo tempo. Innescato da Francesco Bernobi, ha preferito una soluzione a mezza altezza e non una rasoterra, trovando un "muro" su cui sbattere. Poi è stato Paduani a dirgli di no due volte, la seconda delle quali a conclusione di un contropiede.
Dopo l'intervallo lo Zarja si è presentato in campo con Racman, sperando nella rimonta, ma questi si è fatto espellere (rosso diretto) per una gomitata all'8'. I giuliani hanno avuto comunque un maggior possesso-palla, ma non hanno avuto la lucidità per pungere.
L'unica annotazione è stata pro-Aquileia con un pallonetto da fuori, che però non ha sorpreso un Mislej ben piazzato.
Matteo Laudani
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