Ardita, una batosta da superare subito

GORIZIA. Archiviare e dimenticare. Possibilmente in fretta, ritrovando quanto prima successo e sorriso. E' l'imperativo di queste ore in casa Ardita Gorizia, dove in queste ore c'è da smaltire la batosta rimediata sabato sera a San Vendemiano sul campo dei Rucker, con i veneti che hanno rifilato ai rimaneggiatissimi biancoblù di Busolini un eloquente 92-56. Troppo più forti i padroni di casa – stiamo pur sempre parlando di una delle formazioni più attrezzate e in forma dell'intero campionato -, e troppo lontana dalla migliore condizione l'Ardita, che già alla vigilia era consapevole di avere di fronte una montagna altissima da scalare.
A San Vendemiano Busolini ha dovuto schierare una squadra priva dello squalificato Nanut (uomo chiave nello scacchiere goriziano) e dell'infortunato Manservisi, e dopo poco più di un quarto ha dovuto rinunciare anche al suo miglior realizzatore, Mucic, vittima di un problema a una caviglia che ora dovrà essere attentamente valutato. Così, con soli quattro senior a disposizione, l'Ardita ha schierato in campo anche i suoi giovanissimi, e San Vendemiano ha potuto giocare sul velluto. Già nel primo quarto, peraltro, i veneti avevano indirizzato il match guadagnando un vantaggio in doppia cifra, riuscendo poi ad incrementarlo parziale dopo parziale. Il colpo del ko è arrivato nel terzo quarto, quando l'Adita ha segnato la miseria di 7 punti contro i 21 degli uomini di Volpato, con la partita che è andata ampiamente in ghiaccio con i 33 punti di margine per San Vendemiano. Forse, anche dal punto di vista psicologico, l'Ardita non ha approcciato questa sfida così complicata con la concentrazione alle stelle. Quella che serviva. In ogni caso un passaggio a vuoto, seppur pesante, ci può stare, viste anche le condizioni del roster. Ed anche per questo coach Busolini preferisce portarsi a casa dal Veneto ugualmente un paio di note positive.
«In una serata da dimenticare – dice il tecnico goriziano - ricorderò molto bene un paio di cose. La prima sono le palle recuperate a 2 minuti dalla fine sul -38 da Marceti›, per andare a ridurre lo svantaggio con ben 38 minuti sulle gambe: Marko è un vero esempio per tutti per come affronta mentalmente qualsiasi confronto, e ancora una volta ha dimostrato perché è il capitano di questa squadra. L'altra cosa da conservare è l'impegno profuso dai nostri giovanissimi in una partita che ha comunque dato loro la soddisfazione di giocare molti minuti in un campionato importante come la serie C Gold, ripagandoli così del lavoro che svolgono in palestra».
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