Caldo e afa: Italia a rischio time out

Lo stop sarà deciso da un medico Fifa. Esperti divisi: «Fa bene». «Mai visto un maratoneta fermarsi 3’»
Di Paolo Baron
foto Fabio Ferrari - LaPresse.10 06 2014 Mangaratiba (Brasile).sport.Allenamento mattutino della Nazionale Italiana..nella foto: durante l'allenamento.Mario Balotelli..photo Fabio Ferrari - LaPresse.10 06 2014 Mangaratiba (Brasile).sport.Session training for the Italian National.in the picture: session training.Mario Balotelli
foto Fabio Ferrari - LaPresse.10 06 2014 Mangaratiba (Brasile).sport.Allenamento mattutino della Nazionale Italiana..nella foto: durante l'allenamento.Mario Balotelli..photo Fabio Ferrari - LaPresse.10 06 2014 Mangaratiba (Brasile).sport.Session training for the Italian National.in the picture: session training.Mario Balotelli

Due time out da 3’ ciascuno, alla mezzora del primo e del secondo tempo: è questa la principale novità del Mondiale (oltre alla tecnologia anti gol fantasma e lo spray per segnare le distanze delle barriere), e, guarda caso, potrebbe riguardare proprio le tre partite che Italia si appresta a giocare contro Inghilterra, Costa Rica e Uruguay. Il designatore Fifa, lo svizzero Massimo Busacca, ha illustrato agli azzurri tempistiche e modalità dei time out. Per esempio, sarà un medico della Fifa a stabilire, 90’ prima di ogni match, se sia necessario uno stop per le condizioni climatiche. In caso affermativo, la decisione verrà comunicata all’arbitro che al 30’ di ogni tempo bloccherà il cronometro per tre minuti. Il time out è, di fatto, una vittoria di molti ct (Cesare Prandelli in testa), che con insistenza avevano chiesto l’introduzione di pause durante le gare per far riposare i giocatori. «Per prima cosa, devo fare i complimenti a Cesare», ha fatto sapere Mauro Berruto, ct della Nazionale maschile di pallavolo. «L’introduzione dei time out per i Mondiali brasiliani è sempre stata una sua battaglia: è una decisione molto razionale, sicuramente giusta». Giudizio positivo sui time out arriva anche dal basket. «Non vedo alcuna controindicazione», sottolinea il ct della nazionale azzurra di pallacanestro, Simone Pianigiani. «Gli allenatori avranno l’opportunità: quello di poter interagire da vicino con i propri giocatori». «Da un punto di vista sanitario, le pause vanno sempre bene – sottolinea il professor Carlo Tranquilli, direttore dell’Istituto di medicina dello sport dell’Acqua Acetosa ed ex medico della nazionale under 21 –. I medici potranno parlare con i giocatori e capire meglio le loro reali condizioni, sia in caso di trauma, sia in quello di problema muscolare». Perplesso, invece Marco Zaccaria, direttore dell’Unità complessa della Medicina dello sport dell’Università di Padova. «Non capisco in base a quali parametri si decida la sospensione – spiega – Nel calcio esistono già pause che permettono ai giocatori di idratarsi. Mi viene da pensare ai maratoneti: mai visto un corridore fermarsi nonostante le condizioni climatiche difficili. Per carità, se la decisione va nella direzione di un’aumentata attenzione nei confronti della salute degli atleti, nulla da dire». Pensiero luciferino: che sia una decisione per aprire la strada all’introduzione di una pausa che favorisca gli spot pubblicitari in televisione durante le partite?

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