Calò, l’anno della verità con la Samp Primavera

TRIESTE. Questo sarà il suo terzo anno alla Sampdoria: per Giacomo Calò, classe '97, calcisticamente parlando è l'anno della verità, quello in cui si entra nella squadra Primavera, l'anticamera del calcio che conta. E anche lui è l’ennesima conferma che non mancano talenti a Trieste ma che manca invece una società di punta che possa portarli alla giusta maturazione e lanciarli.
Ma torniamo a Giacomo: "«tare lontano da casa - precisa - è l'aspetto più complicato della faccenda. Lasciare la famiglia, gli amici di sempre è dura. Vivo assieme a tutti i ragazzi che non sono di Genova in un convitto: con me c'è anche Andrea Dussi, muggesano, così possiamo anche parlare in dialetto. L'ambiente è bello, Genova è una città di mare e questo mi aiuta».
Per un ragazzo che non ha ancora diciott'anni, la possibilità di dedicarsi al calcio a tempo pieno è quasi un sogno: «Durante la stagione, ci alleniamo quattro pomeriggi a Bogliasco per almeno un paio di ore. La mattina devo studiare: a settembre inizio il quarto anno di scienze umane e anche questi risultati contano per la società. Poi ci sono le trasferte, un momento davvero divertente dell'attività assieme ai compagni di squadra».
Calò di “mestiere” fa il centrocampista: "Mi piace il ruolo di regista - tiene a sottolineare - calcio abbastanza bene le punizioni e nello scorso campionato ho segnato dieci gol, come l'anno precedente: penso che per un centrocampista non sia un bottino trascurabile. Nell'ultimo campionato siamo arrivati terzi, messi fuori dall’Atalanta nei play-off».
Primi calci al Domio, nove anni nel Trieste Calcio, tre nella Triestina, fino agli allievi, dove ha avuto come allenatore papà Ruggero: «Mamma mia, che difficile - ricorda -: era una cosa stranissima, perché non sai mai come comportarti, ma è durato poco... Alla Samp ho trovato come allenatore prima Beruatto poi Pedone. Gli allenamenti con la prima squadra? Incredibile giocare contro gente come Icardi, Objang: cerco di rubare con gli occhi e qualcosina resta. Adesso mi godo ancora un po' di vacanze, poi a metà luglio dovrebbe arrivare la convocazione e si riparte. Anzi, non vedo l'ora».
Guerrino Bernardis
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