Capello e le papere maledette Da Green nel 2010 a Akinfeev

La moglie gli ha regalato un elegante colbacco per il gelido inverno di Mosca ma la vera sorpresa per il suo 68esimo compleanno è sbucata dalle mani di Akinfeev, che non è un timido ragazzino alle prime armi ma una gloria nazionale, storico portiere del Cska di Mosca, già bambino prodigio della nazionale russa nella quale esordì appena diciottenne. Eppure contro la Corea il portiere russo ha commesso un errore da comiche in bianco e nero degli anni Venti.
Una papera troppo assurda per essere vera e lo sbuffo di Fabio Capello, ct della Russia, è stato così forte che avrebbe spento ben più delle 68 candeline sulla torta.
Un regalo di cui avrebbe fatto volentieri a meno ma l’allenatore friulano ha circumnavigato il mondo a bordo della panchina e sa quindi muoversi in acque senza vento ma anche in mari tempestosi.
Il selezionatore della Russia, però difende il suo portiere: «Allo stesso modo in cui i giocatori possono sbagliare i rigori – afferma il tecnico di Aquileia – può capitare ai portieri di fare errori. La reazione di Akinfeev al proprio sbaglio è stata buona. Questo per me è importante».
Lo stesso Akinfeev ci mette la faccia e si assume tutte le sue responsabilità: «Chiedo scusa – afferma il numero uno russo – ho commesso un errore infantile e mi assumo la totale responsabilità del gol. Dopo la partita, i miei compagni mi hanno sostenuto e li ringrazio. È molto importante per me».
La maledizione del portiere sembra in ogni caso perseguitare il cammino del Capello ct ai Mondiali. La sua Inghilterra al debutto in Sudafrica nel 2010 contro gli Usa, Green, preferito al più esperto David James, spianò la strada al pareggio di Dempsey con una disattenzione degna della galleria degli orrori.
È chiaro che a questo punto la Russia deve alzare l’asticella delle prestazioni perché anche contro la non irresistibile Corea la Russia ha fatto fatica a imporre il proprio gioco. Evidentemente una nazionale praticamente fatta in casa e cioè con giocatori provenienti dal campionato nazionale difetta a livello di esperienza e di ritmo, come ha ammesso lo stesso ct.
«Dobbiamo giocare con più intensità ha riconosciuto Capello – perché questo non è il campionato russo ma il Mondiale e tutti giocano a ritmi elevati. Mi è piaciuta la mentalità della squadra ma è chiaro che dobbiamo crescere sotto tutti i punti di vista».
Il prossimo impegno della Russia è domenica contro il Belgio al Maracanà di Rio, la sfida più delicata e che la Russia dello zar friulano non può assolutamente permettersi di perdere.
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