circa cinquecento sugli spalti

Pubblico in più rispetto alle altre volte? Pochino. Tifo e calore maggiore attorno alla squadra? Sì, molto. Si può racchiudere qui il bilancio della giornata che doveva segnare il parziale...

Pubblico in più rispetto alle altre volte? Pochino. Tifo e calore maggiore attorno alla squadra? Sì, molto. Si può racchiudere qui il bilancio della giornata che doveva segnare il parziale riabbraccio della Triestina con i suoi tifosi. Il Centro di coordinamento e i Triestina Club avevano annunciato il ritorno allo stadio, la Curva Furlan invece è rimasta a casa. Alla fine sono stati quasi 500 i presenti ieri allo stadio Rocco, ma il carnevale e la sfilata di Muggia hanno portato via una fetta di pubblico. E poi un riabbraccio dopo tanta indifferenza non è sempre facile. Ma il calore, quelli sì, non è mancato, soprattutto nei momenti più concitati dei gol, dell’espulsione di Diaw e della fatica di un risultato da portare a casa a tutti i costi. Tra la novantina di presenti in curva, sono spuntati anche un paio di vessilli alabardati, oltre a una bandiera italiana con l’alabarda nel mezzo. Ma soprattutto si è risentito il famoso coro «U-nio-ne» rimbombare deciso in curva e in tribuna nei momenti più caldi del match. Come dopo mesi e mesi ha fatto un certo effetto vedere la squadra e il pubblico applaudirsi a vicenda a fine partita. Un bilancio da tifoso, lo può tirare certo Sergio Marassi, presidente del Centro di coordinamento per la prima volta quest’anno allo stadio: «L’appello a venire allo stadio non è stato molto seguito, ma tradizionalmente la domenica di carnevale ha sempre portato via molto pubblico. Spero che da domenica prossima l’afflusso sia maggiore, perché c’è tanto bisogno del pubblico. Quanto alla partita ho visto una squadra con tante problematiche, ma che lotta tantissimo. L’espulsione del Tamai ha indirizzato la partita favorevolmente, forse c’è stata anche un po’ di fortuna, ma serviva visto il momento». (a.r.)

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