Coceani: «Pro, è stata un’impresa eccezionale»

GORIZIA. Il “Coce” come il “Cholo”. La Pro Gorizia un po' come l'Atletico Madrid. In attesa di capire se i "Colchoneros" di Simeone scriveranno la storia in questo finale di stagione esaltante, tra Liga e Champions League, è già sicuro che una pagina di storia, seppur nel libro più modesto dei dilettanti regionali, l'hanno scritta i biancoazzurri di Coceani. Centrando la seconda promozione consecutiva e tornando - appunto - in Promozione, dopo averla salutata solo due stagioni fa. Fatte tutte le ovvie proporzioni del caso, Pro Gorizia e Atletico Madrid, così come i loro tecnici, si assomigliano. Coceani come Simeone trasmette alle sue squadre una grinta feroce e un'organizzazione maniacale. E tanto la Pro quanto l'Atletico hanno costruito le loro fortune su una difesa imperforabile. Entrambe, poi, hanno ribaltato i pronostici: in pochi avrebbero pensato che ancora una volta Simeone potesse tenere testa, o mettersi dietro, Real, Barcellona e le big europee. E, pur essendo la più blasonata al via, la Pro neopromossa non partiva tra le favorite al titolo nel girone C di Prima. Ecco perché Enrico Coceani (che oggi alle 10.30 sarà ricevuto in Municipio dal sindaco Romoli assieme alla squadra) è l'uomo del momento nel calcio isontino.
Mister, come ci si sente dopo questa nuova cavalcata trionfale?
Stanchi ma felici, molto felici. E' stata una stagione difficile, piena di imprevisti, infortuni e partenze. Ma siamo riusciti a tenere duro anche quando sembrava stessimo per mollare. La società aveva chiesto una salvezza tranquilla, un campionato di buon livello, ma i ragazzi hanno sempre dato tutto per la maglia e ci siamo superati.
Due anni fa, scesi in Seconda, avrebbe detto che oggi sarebbe stato in Promozione?
Io due anni fa sono rimasto per contribuire a riportare in alto la Pro Gorizia. Ci eravamo detti che avremmo provato a tornare in Promozione in tre anni: ce ne abbiamo messi solo due e abbiamo fatto un'impresa, perché vincere due campionati di fila capita di rado anche a chi investe tantissime risorse. La Pro Gorizia ha fatto qualcosa di eccezionale e deve ripartire proprio da questo, oltre dall'aver riportato allo stadio tanti tifosi.
C'è stato un momento in cui ha capito che si poteva vincere il campionato?
Sì, ed è stato dopo poche giornate. Arrivavamo da una vittoria e due pareggi, di cui l'ultimo in rimonta per 2-2 ad Aquileia dove eravamo sotto di due reti a pochi minuti dalla fine. Nello spogliatoio chiesi ai ragazzi quale era il loro obiettivo e mi risposero in coro: vincere il campionato. Allora ho capito che si poteva fare.
E' lo spirito di gruppo il segreto della Pro Gorizia?
In questa stagione più che mai. Abbiamo pagato infortuni gravi, problemi imprevedibili, ma non ci siamo mai arresi. Solo con giocatori sempre disposti al sacrificio potevamo tagliare un traguardo simile. Devo dire grazie a loro, alla società e al presidente Bressan, sempre molto vicino.
Basterà questo in Promozione alla Pro? E con Coceani alla guida?
Io un'idea su quel che serve ce l'ho, e ne parlerò con il presidente per capire quali sono i piani. In Promozione non si può improvvisare, e indipendentemente dalla mia permanenza i programmi vanno fatti per tempo. Ma questi sono ancora i giorni della festa, dobbiamo goderceli. E poi parleremo del futuro, mio e della Pro Gorizia.
Marco Bisiach
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