Combine e scommesse, dieci partite italiane nel mirino
BRUXELLES. Catania-Atalanta in A, Cittadella-Empoli, Palermo-Crotone, Padova-Carpi e Crotone-Trapani più 5 match di Lega Pro e l'amichevole Levski Sofia-Lazio. Sono i match a «sospetto» di combine secondo il rapporto 2013-2014 presentato oggi al Parlamento europeo da Federbet, la Federazione di operatori del settore scommesse che lotta contro la manipolazione sportiva. Il rapporto Federbet indica che oltre all'Italia, sospetti di combine sono fioriti anche in Francia, nella Ligue 2 e Nationald; in Portogallo, in Segunda; ed in Inghilterra, in Conference North e South. «I fatturati legati alle scommesse sportive hanno superato i 500 miliardi di dollari all'anno», spiega l'eurodeputato socialista belga Marc Tarabella, organizzatore della conferenza stampa al Parlamento Ue, e «di questi un 10% è legato alle combine, alla corruzione sportiva, al riciclaggio». «Il virus del match fixing - aggiunge il Segretario Generale di Federbet Francesco Baranca - si sta propagando anche in leghe in cui non si riscontrava questo fenomeno. Non lo troviamo più solo nei campionati in cui è endemico, come quelli balcanici, baltici, in Grecia e Cipro. L'Uefa, le federazioni e le leghe non prendono in considerazione la gravità del problema, che si potrebbe risolvere preventivamente monitorando le quote delle scommesse». Il rapporto raccoglie appunto i movimenti anomali nei flussi di scommesse: «per ogni combine ci sono delle scommesse», spiega Baranca a margine della presentazione del rapporto. E così, su Catania-Atalanta del 18 maggio «si sono contati centinaia di migliaia di euro giocati sull'1 (vittoria della squadra di casa, ndr), sull'over 2,5 (almeno 3 goal complessivi, ndr), sull'1 e goal (una marcatura di entrambe le squadre, ndr). E poi sulla specialità Combo (la concomitanza di due previsioni, ndr)». Tutti eventi poi verificatisi. Per Cittadella-Empoli la combine era sul pareggio e l'over, almeno 4 goal, e finisce 2 a 2. «Le società non sono necessariamente coinvolte, lo sono il più delle volte solo i giocatori, ma spetta ai team vigilare».
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