Con un diverso finale l’Alma batte Chieti

TRIESTE. Per scrollarsi subito di dosso la macchia di Matera l’Alma batte la Proger Chieti prendendosi la partite proprio nel finale, giocandolo in maniera esattamente inversa a quello di tre giorni prima in Basilicata. È finita 82-68 e l’auspicio è che questo riscatto negli ultimi minuti abbia restituito fiducia alla truppa di Dalmasson. Che non ha giocato tranquilla, segno che la ferita bruciava ancora. Si è aggrappata al carattere per non lasciarsi andare, all’orgoglio per rialzarsi quando la Proger nel secondo quarto aveva preso in mano le redini del match e sembrava sul punto di mandare in crisi i triestini, ha badato al sodo più che allo spettacolo per prendersi 2 punti che erano necessari più al morale che alla classifica. E alla fine, dulcis in fundo, ha anche riagganciato Treviglio in classifica.
Serviva uscire dall’impasse e allora è stato Pecile a prendere per mano i suoi compagni e portarli fino al traguardo. Una partita da vero leader, decisivo nei momenti cruciali del match non solo per i canestri segnati, ma anche per il modo di gestire il gioco. Dietro di lui, oltre all’ormai solito Parks (di nuovo in doppia-doppia) che a tratti ha giocato quasi da solo contro gli avversari, altri segnali di crescita da Pipitone, di ripresa da Bossi. Nelson sta aggiustando la mano (4/5 al tiro con 3 bombe), ma per il resto ancora ci siamo poco. Comunque, l’importante è essersi rialzati subito, per la salvezza mancano 2 punti di meno.
La Proger si mette subito a zona, ma l’Alma riesce bucarla con Parks e Pacile in area e da lontano con Nelson (subito due bombe). Semmai il problema è neutralizzare dall’altra parte Armwood, che neutralizza il primo allungo triestino a metà del primo quarto. Ma altre tre bombe consecutive di Nelson, Bossi e Landi aprono la forbice fino al 22-13 al 7’15”. Di nuovo zona per Chieti, ma di nuovo l’Alma la supera al centro con Bossi che appoggia il 26-18 che chiude il primo quarto. In avvio di seconda frazione l’Alma mette in campo un quintetto basso e senza punte, la Proger ci mette un attimo a piazzare il 7-0 e ricucire lo strappo, 26-25. Trieste inizia a vedere nero, Chieti va senza alcuna resistenza avversaria e con Allegretti (5 punti) e Monaldi passa in vantaggio, 34-30 poco dopo il quarto d’ora. È il momento più critico per i biancorossi di casa, che in 7’ hanno realizzato la miseria di 4 punti. Sono Bossi e soprattutto Pecile a riprendere i compagni per le canotte e riportarli in superficie, 7-0 e 40-38 con cui si va al riposo.
Parks spazzola i tabelloni, ma i suoi compagni non lo assecondano. Spendono tanto per tenere alta l’aggressività in difesa, ma poi non finalizzano tutto questo sforzo e la Proger resta sempre attaccata alla targa. Picasso però non ne vuole sapere della solita partita punto a punto e decide di fare da sè: 9 punti e l’Alma mette un minimo di aria tra sè e gli avversari: 55-50 al 27’ e alla mezzora la sirena suona sul 60-57. In un match ad alta tensione e basso punteggio il gioco da 3 di Pipitone è una boccata d’ossigeno, 65-59 a 6’30” dalla fine. L’Alma si accende improvvisamente e dà una strattonata, arrivando con i canestri di Baldasso e Nelson (bomba da 8 metri) al massimo vantaggio, 70-59 con 4’20” da giocare. La Proger può tentare di rientrare solo dalla lunetta, visto che l’Alma è già in bonus, ma Pecile dà una mazzata alla speranza ospite con una tripla allo scadere dei 24” che regala il 75-62, quando mancano due minuti scarsi alla fine. È a quel punto che la Proger getta la spugna.
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