Dalmasson: «Dal vivaio presto si potrà pescare»

Il tecnico della Pallacanestro Trieste: «I giovani che si sono allenati con noi nelle ultime settimane adesso sono in grado di lavorare con la prima squadra»
Di Matteo Contessa
Foto Bruni 04.06.14 Basket Amichevole:Pallacanestro Trieste-Jadran-Uros Zadnik
Foto Bruni 04.06.14 Basket Amichevole:Pallacanestro Trieste-Jadran-Uros Zadnik

TRIESTE. Fin quando il Cda della Pallacanestro Trieste non si riunirà il 18 giugno e non getterà concretamente le basi per il prossimo anno, niente può muoversi in casa biancorossa. Men che meno sul fronte mercato. E allora l’unica cosa che si può fare è valutare in prospettiva i giocatori visti all’opera nell’amichevole di metà settimana contro lo Jadran. A cominciare da Uros Zadnik, il playmaker sloveno mandato da Tanjevic che ha provato con i biancorossi. «Ha dimostrato di essere un buon giocatore - lo descrive coach Eugenio Dalmasson -, con buona padronanza dei fondamentali del ruolo. Veniva da un mese di inattività e si è visto, qualcosa a livello atletico gli mancava. Però il mestiere lo conosce bene e lo sa praticare, sia in attacco, sia in difesa. Se fosse italiano, Zadnik sarebbe di sicuro titolare in molte squadre di Gold. Da straniero, dandogli cioè uno dei due soli posti a disposizione, dipende da che squadra gli metti attorno. Mi spiego: per Zadnik la prima opzione di gioco non è fare canestro, ma creare gioco e opzioni per i tiratori. Per queste sue caratteristiche, quindi, ha bisogno di avere vicino delle prime punte. E allora la sua funzionalità dipende dal tipo di squadra nel quale viene inserito».

Bene. Ora prendete questo identikit di Zadnik e inseritelo nella Pallacanestro Trieste in fase di costruzione. Potrete capire già da voi, mano a mano che il mercato inizierà a muoversi, se e come lo sloveno potrebbe occupare il posto lasciato libero da Michele Ruzzier. Il coach triestino, per il momento, ovviamente non si sbilancia: «Si parte sempre dall’asse play-pivot e noi in questo momento dobbiamo fare ancora le nostre valutazioni sul lungo, dunque è prematuro parlare del playmaker. E poi, non necessariamente dobbiamo andare sul play straniero, si può valutare anche se esiste un’alternativa italiana al ruolo».

Altro argomento, i giovani 1997-98 del BaskeTrieste (il “supergruppo Boniciolli”), che si sono allenati con la prima squadra e che mercoledì hanno giocato contro lo Jadran. A che livello sono? «Questa prima fase di lavoro con i senior è servita - riconosce Dalmasson -, hanno già acquisito la dimestichezza per giocare contro una prima squadra. In questo senso le risposte sono state positive. Ma ora i ragazzi devono pensare di fare un percorso ancora lungo di crescita, sapendo che l’allenatore della prima squadra sarà molto attento a valutare ogni loro segnale di crescita». Ma c’è qualcuno che già nella prossima stagione potrà integrare la rosa di prima squadra almeno per gli allenamenti settimanali? «Quel nucleo di sette-otto ragazzi che nell’ultimo periodo hanno lavorato con la prima squadra può sostenere il tipo di lavoro in palestra con la prima squadra».

@mcontessa1

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