Dalmasson: non siamo ancora nei play-off

TRIESTE. Resettare le menti, ricaricare gli animi e guadagnarsi una nuova trasferta in Piemonte. Il compito per Eugenio Dalmasson non sarà dei più facili. Queste l’analisi del coach a conclusione della gara. «Non siamo ancora entrati nel modo giusto in questi play-off, stiamo giocando e rendendo molto al di sotto dei nostri livelli, di quanto avevamo espresso nella parte finale di campionato. Una squadra attenta e pronta come Tortona è stata brava a rimanere lì, noi non siamo stati capaci di dare il colpo di grazia e come spesso accade in questi casi loro non hanno sbagliato più niente nel finale, con tiri e soluzioni molto lucide da parte di diversi giocatori. Ci siamo rifugiati troppo nel tiro da tre, solitamente è una soluzione che adottiamo in media diciannove volte a gara, questa volta siamo andati alla conclusione da tre trentuno volte. In attacco non trovavamo il ritmo e di conseguenza eravamo in difficoltà nel leggere le situazioni».
L’inerzia della serie passa nuovamente dalla parte di Tortona.
Finora sono state tre partite molto equilibrate, nelle due occasioni precedenti Tortona si era trovata più volte nella condizione di vantaggio, in questo caso siamo rimasti noi avanti a lungo, ma non è bastato. Abbiamo messo tanta foga, ma poca lucidità, inoltre in questo tipo di partite può subentrare anche il fattore emozione. Dobbiamo ritrovarci in fretta, cambiare atteggiamento in campo. A Casale ci siamo ripromessi di portare a gara-4 la sfida e ci eravamo quasi riusciti, ora vorrei rivedere la squadra che ho allenato negli ultimi quattro mesi, dal punto di vista tecnico e dei valori morali, gli stessi che ci hanno portato al sesto posto della classifica, oltre all’obiettivo che ci si aspettava da noi.
Su Nelson, incappato in una partita no?
Ha un problema al piede che non gli consente di allenarsi al cento per cento».
Sarà dunque la testa, più delle gambe, l’elemento che inciderà su gara-4. Domani sarà un’altra battaglia, servirà inoltre quel cuore che questa Alma Trieste ha nel dna.
Guido Roberti
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