Diritti tv, le big della A a Sky e le altre a Mediaset?

L’assemblea della Lega calcio decide: offerti 355 milioni per le partite delle otto squadre migliori

MILANO. Finalmente in campo dopo numerose schermaglie. Oggi si apre l'assemblea della Lega sull'asta per i diritti tv per il calcio, che vede Sky e Mediaset impegnate in un duello fino all'ultimo fendente.

Sul piatto c'è un pacchetto del valore di oltre 1 miliardo di euro all'anno per il prossimo triennio e oggi si riuniscono i presidenti delle società sportive per prendere la decisione, che però potrebbe slittare a giovedì, lasciando ancora un margine per trovare un punto di equilibrio, che eviti il rischio di ricorsi da parte di chi resta fuori.

Sky punta alla fetta di torta più grossa, composta dalle 8 grandi squadre, mentre Mediaset rischia di portare a casa il pacchetto che riguarda le squadre di seconda fascia, con le partite delle altre 12. Una situazione esasperata da un vero e proprio battibecco televisivo condotto dai volti più noti delle due emittenti: Ilaria D'Amico e Mino Taveri, in diretta, hanno invocato ciascuno il rispetto delle regole per l'altro.

La pay tv di Murdoch potrebbe fare il pieno, visto che ha presentato la migliore offerta (355 milioni di euro) per il pacchetto A, per trasmettere sul satellite le gare delle 8 squadre principali, fra cui Juventus, Milan, Inter, e una fra Napoli e Roma. Con 420 milioni di euro, poi, Sky ha superato l'offerta di Mediaset per il pacchetto B, ossia per le stesse partite sul digitale terrestre, dove il Gruppo di matrice australiana avrebbe già raggiunto un'intesa con Telecom Italia per l'affitto di cinque canali. È invece stata presentata da Fox (società comunque legata al gruppo Murdoch, e anche questo ha fatto assai discutere) l'offerta più alta (15 milioni di euro, cifra però sotto il minimo d'asta) per il pacchetto C, ossia i diritti per le interviste e le immagini degli spogliatoi, che però, in base al bando, possono essere assegnati esclusivamente a un soggetto licenziatario del pacchetto A o B. Mediaset infine ha avanzato l'offerta maggiore (300 milioni di euro, contro i 150 di Fox che però non raggiunge il minimo d'asta) per il pacchetto D, contenente le partite fra le 12 squadre non incluse nei primi due slot. Si tratta di un'offerta condizionata che potrebbe non essere accettata.

L'advisor Infront già nella giornata di oggi dovrebbe chiarire all'assemblea i vari dubbi, indicando ai club la strada migliore per massimizzare i ricavi limitando i rischi di incorrere in interferenze legali. Non sono arrivate infine offerte per il pacchetto E (piattaforma internet) e per questo la Lega potrebbe esercitare l'opzione di rifare l'asta.

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