Djokovic doma ancora Murray Re d’Australia per la sesta volta

Il campione serbo si impone sullo scozzese per 3-0 e conquista l’undicesimo titolo del Grande Slam. Il britannico invece buca la sua quinta finale a Melbourne
(160131) -- MELBOURNE, Jan. 31, 2016 (Xinhua) -- Novak Djokovic of Serbia celebrates after winning the final of men's singles against Andy Murray of Great Britain at the Australian Open Tennis Championships in Melbourne, Australia, Jan. 31, 2016. Novak Djokovic won the match 6-1, 7-5, 7-6. (Xinhua/Xu Yanyan)
(160131) -- MELBOURNE, Jan. 31, 2016 (Xinhua) -- Novak Djokovic of Serbia celebrates after winning the final of men's singles against Andy Murray of Great Britain at the Australian Open Tennis Championships in Melbourne, Australia, Jan. 31, 2016. Novak Djokovic won the match 6-1, 7-5, 7-6. (Xinhua/Xu Yanyan)

MELBOURNE. Nole sesto, re d'Australia, continua la sua marcia trionfale. Sempre più numero 1 del mondo, Djokovic ha sconfitto Andy Murray per la quinta volta in cinque finali degli Australian Open e si è assicurato (alla sesta finale) il sesto titolo a Melbourne - eguagliando il record di una leggenda del tennis come Emerson -, l'11.o in un torneo Slam, il 61.o in totale in carriera. E mentre il vincitore ancora festeggiava con la coppa in mano, lo sconfitto si precipitava in aeroporto a prendere il primo aereo per Londra, dove la moglie Kim è in attesa, a giorni, del loro primo figlio. Se la finale femminile, ieri, aveva sovvertito il pronostico, con l'affermazione della tedesca Kerber sulla favoritissima numero 1 Serena Williams, quella maschile lo ha rispettato. 'Terminator' Djokovic ha battuto il numero 2 Murray per 6-1 7-5 7-6 (3), in 2h53' (l'anno scorso aveva avuto bisogno di un set in più), portando a 22-9 il bilancio delle loro sfide, a 10-1 quello delle ultime. È partito a razzo, il 28enne serbo, troppo forte oggi per Murray (e probabilmente per chiunque altro). Sul 2-0, dopo uno splendido lob, un tifoso gli ha gridato: «Dagli una chance, Novak!». Ma Novak non gli ha dato retta ed è volato sul 5-0, chiudendo poi il set 6-1. Più combattuta, e nervosa, la seconda frazione, con un inatteso break per il serbo sul 4-4 e un altro, decisivo, nell'11.o game. Terzo set equilibrato, con tie break finale. Nole si è portato 6-1, Andy ha recuperato due punti ma due doppi falli gli sono stati fatali: il belgradese ha chiuso l'incontro con un ace. Si è inginocchato e ha baciato il cemento della Rod Laver Arena, prima di abbracciare il suo allenatore, Boris Becker. «Non ho mai visto tanta folla e tanto amore», ha detto, intervistato a bordo campo, mentre centinaia di connazionali, molti con bandiere serbe, lo acclamavano. «È una sensazione incredibile, soprattutto perché stasera ho fatto la storia eguagliando il record di Roy Emerson di sei Australian Open», ha spiegato. Ma non ha mancato di tributare l'onore delle armi al coetaneo sconfitto: «Prima di tutto devo rendere omaggio a Andy e al suo team.

Poi, rivolto a lui: «Sei un grande campione, un grande amico, intensamente dedito a questo sport. Sono sicuro che in futuro avrai molte opportunità». «Sono state settimane dure per me fuori dal campo», gli ha fatto eco Murray, che, oltre a quella per la moglie in attesa, ha avuto un'altra preoccupazione: il suocero, Nigel Sears, è stato ricoverato in ospedale a Melbourne in seguito a un malore accusato durante un match della serba Ana Ivanovic, di cui è coach. È stato poi dimesso ed è rientrato a Londra. Lo scozzese ha ringraziato il suo team, prima di rivolgersi a Kim.

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