«È l’Italia che deve temerci»

MANAUS. «Ma dove siamo finiti?» Abituata ai lussi del Royal Tulip Hotel a Rio, dove una suite costa 536 euro al giorno e ti svegli tra spiaggia e campo da golf, anche gli inglesi hanno fatti i conti con la realtà di Manaus dove solo un condizionatore ti salva la vita.
Ieri c’erano una trentina di tifosi fuori dall’albergo, il Blue Tree Premium, ma non si è fatto vedere nessuno, mister Roy ha dato disposizione di restare in camera e le uniche puntate esterne sono state per la palestra e la riunione tecnica prima di pranzo.
Solo nel pomeriggio il pullman inglese è arrivato a prendere i giocatori per accompagnarli allo stadio. A proposito. I dirigenti federali inglesi alla fine hanno rinunciato al sopralluogo all’Arena Amazioni e si sono limitati a un consulto con lo StrI (Sport Turf Research Institute), l'ente preposto alla cura dei terreni del mondiale oltre che a tenere i rapporti con le varie Federazioni in merito agli allestimenti nei centri di allenamento, che ha dato (a quanto pare) adeguate garanzie.
«Sono sicuro che la mia squadra giocherà meglio rispetto alla partita di due anni fa all’Europeo – ha ribadito Hodgson –, ho chiesto ai ragazzi di stare molto compatti e sono ottimista visto che abbiamo discrete energie. Dovrà essere l’Italia a temere i nostri giocatori e non viceversa. I tifosi devono avere fiducia nella nostra nazionale».
Di certo Hodgson si affiderà ancora al suo fedele 4-2-3-1. In porta ci sarà ancora l'incerto Hart del Manchester City che sembra davvero l’anello debole di questa squadra; poi da destra a sinistra Johnson, Cahill, Jagielka e Baines. Gran parte del gioco degli inglesi passerà dalla coppia del Liverpool in mezzo al campo ovvero l'eterno Gerrard e Henderson. Sulla trequarti Lallana, in ballottaggio (ma in vantaggio) col talentuoso Barkley, poi Rooney e Welbeck che nelle ultime ore sta recuperando. Unico terminale offensivo sarà Sturridge visto che Hodgson ormai non vede più Rooney come punta.
Attenzione perché proprio Welbeck potrebbe essere la chiave tattica di Hodgson: non solo spina nel fianco della difesa italiana con le sue incursioni, ma anche il primo difensore su Andrea Pirlo, una sorta di zanzara che cercherà di chiudere spazi e sporcare le giocate del play azzurro. Forse anche per questo Prandelli ha deciso di puntare su Verratti, cercando di non inaridire le fonti di gioco dell’Italia. (a.b.)
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