Fifa, è lo sceicco il grande favorito

ZURIGO. A meno di clamorosi colpi di scena, questa sera la Fifa avrà un nuovo presidente. L'attività diplomatica svoltasi ieri - e proseguita in modo informale fino a tarda notte - non dovrebbe aver sconvolto i pronostici in vista del congresso straordinario di oggi a Zurigo.
Anche per i bookmaker, il favorito è lo sceicco Salman Al Khalifa del Bahrein. Il più accreditato sfidante è l'italo-svizzero Gianni Infantino, il principe Alì di Giordana è l’outsider mentre pochissime possibilità hanno il francese Jerome Champagne e il sudafricano Tokyo Sexwale.
Ieri i candidati si sono rivolti ai rappresentanti delle varie confederazioni. Lo sceicco Salman, presidente della confederazione asiatica, ha messo in evidenza la propria competenza nel mondo del calcio. «I progressi del calcio in Asia siano sotto gli occhi di tutti», ha detto. Già forte dell'appoggio della confederazione asiatica e di quella africana - mercoledì, il vice-presidente della Caf Saketu Patel ha affermato che Salman otterrà 53 dei 54 voti africani - lo sceicco ha ricevuto indirettamente una mano anche dalla Concacaf (America del nord, centrale e caraibi), che ha deciso di non dare indicazioni di voto ai propri delegati. Se per essere eletto al primo turno serviranno i due terzi dei voti espressi, basterà la maggioranza assoluta dal secondo turno in poi. Ipotizzando che tutti i paesi autorizzati (ossia 207 dei 209 che conta la Fifa, l'Indonesia e il Kuwait sono sospesi) votino, per passare al primo turno ci vorranno 138 preferenze, ma ne basteranno 104 dal secondo. Ad ogni turno, viene escluso il candidato che ha ricevuto meno voti. L'Africa dispone di 54 voti, l'Asia 44, l'Europa 53, la Concacaf 35, la Conmebol (Sudamerica) 10, e l'Oceania 11.
Gianni Infantino - che può contare sull'appoggio di Europa, Conmebol ed una parte della Concacaf - si è detto comunque fiducioso. Spera addirittura di ottenere la metà dei voti dall'Africa. Ma il fatto che sia europeo - «ma non sono il candidato dell'Europa, bensì quello del calcio», ha insistito - e che rappresenti una «soluzione di scorta» dopo la forzata rinuncia di Michel Platini non depone a suo favore.
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