Gli oltre 6mila del PalaRubini spot per il volley e per la città

TRIESTE. Tutti i dubbi degli scettici (che non mancano a Trieste) sono stati fugati dal popolo del volley: la città ha risposto presente a un evento di livello internazionale. Era già stato così in occasione dei mondiali di pallavolo del 2010. I 6.150 spettatori presenti venerdì sera al PalaRubini sfiorano il record assoluto di 6.300 persone entrate al palazzo per Serbia-Polonia. La differenza è che in quell’occasione c’era stata una calata dei polacchi (più di duemila) e una grande risposta era arrivata dalla comunità serba residente a Trieste.
Venerdì invece per Italia-Iran, secondo gli organizzatori, la ripartizione è stata più locale: circa il 40% del pubblico triestino, il 30% regionale e il restante suddiviso tra Veneto orientale, Slovenia e Croazia, oltre al manipolo di iraniani (oltre 400).
Insomma l’afflusso testimonia l’appetibilità della location quando l’evento è di alto livello. Nel day-after gli organizzatori non possono che gioire.
Anche perché gli oltre 40 mila euro di incasso aiutano il lavoro del Col (che si è accollato le spese di ospitalità). «Siamo rimasti anche noi stupiti - dice il direttore esecutivo Alessandro Michelli - anche se l’afflusso in prevendita ci faceva già ben sperare. Non pensavamo al sold-out ma questo risultato dà stimoli e immagine alla città in vista del mondiale fenmminile di settembre». Tutto ok con la macchina organizzativa? «Possiamo migliorare sotto molti aspetti - continua Michelli - ma credo che lo standard sia stato già di ottimo livello. A questo proposito voglio ringraziare e sottolineare l’impegno e la professionalità dei volontari. Senza il loro apporto non potremmo organizzare queste grandi manifestazioni».
«È stato uno spettacolo elettrizzante - commenta il presidente del comitato e da sempre appassionato e sostenitore del volley nostrano Franco Rigutti -. La partita è stata spettacolare, il pubblico anche di più e lo stesso vale per tutti coloro che hanno lavorato per all’organizzazione. La squadra italiana, tecnicamente attrezzata ma anche disponibile e simpatica è stata come una calamita. E proprio la presenza sugli spalti di tanti giovani è un bel segno di affetto e ci spinge a lavorare con il massimo impegno in chiave futura».
Già il futuro. Tra circa quattro mesi scatta il mondiale donne (con Brasile e Serbia) che resterà a Trieste per dieci giorni.
È’ un’occasione anche per promuovere le potenzialità turistiche della città. Ma con un potenziale di sportivi e appassionati così pronti ad acquistare il biglietto e soprattutto a partecipare all’evento sarebbe il caso di guardare anche più in là.
Perché la serata di ieri, come le prossime gare internazionali, sono uno spot per il volley.
Possibile che nessuno sia disposto a giocare un chip (con un ritorno sicuro) per impostare un progetto con l’obiettivo di creare una squadra di Club di buon livello?
Misteri di questo estremo Nord-Est.
Chissà che la marea dei giovani del PalaRubini non possa dare una scossa.
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