Gorizia sogna i ritiri azzurri in Campagnuzza

Verso la conclusione la ristrutturazione dell’impianto: lo stadio sarà intitolato a Enzo Bearzot

GORIZIA. Il nuovo “Campagnuzza”, prossimo stadio “Bearzot”, si candida a diventare sede di allenamento delle nazionali italiane di calcio (compresa quella maggiore) in occasione di stage o partite amichevoli e ufficiali in regione o nelle vicinanze. In attesa di delineare i dettagli della cerimonia di inaugurazione e di intitolazione del rinnovato stadio cittadino, domani mattina il Comune depositerà ufficialmente sulle scrivanie della Federcalcio la lettera firmata dal sindaco Ettore Romoli, con cui l'amministrazione comunale mette a disposizione della nazionale l’impianto.

«L'obiettivo è quello di poter ospitare sul prato dello stadio della Campagnuzza gli allenamenti degli azzurri, compresa la nazionale maggiore – spiega il consigliere comunale delegato allo Sport Beppe Ciotta -, quando verranno a giocare in questa zona dell'Italia, ma anche magari in occasione di trasferte in Slovenia o Croazia. Potremo essere un punto di riferimento per la Figc».

Un progetto ambizioso, dunque, che segue quello più complessivo per il rilancio dello stadio, per il quale è ormai certa l'intitolazione a Enzo Bearzot, il grande “vecio” del calcio italiano, condottiero dell'Italia campione del mondo al Mundial '82, che, nato ad Ajello, fu giocatore della Pro Gorizia. «L'iter burocratico non è ancora del tutto concluso, ma ci siamo già attrezzati con tutte le richieste e le istruttorie del caso, e siamo in dirittura d'arrivo» spiega ancora Ciotta, che sta lavorando per un'inaugurazione in grande stile, con la presenza di alcuni tra i simboli dell'Italia mondiale. «Proprio a Gorizia, tra il '46 e il '48, Bearzot ha iniziato la sua grande carriera, e questo ci sembra l'omaggio migliore possibile – dice il consigliere Ciotta -. Punteremo ad avere in città per l'inaugurazione nomi come Zott, Antognoni, Conti o Bergomi, oltre alla storica voce dell'Italia, Bruno Pizzul».

Una data possibile, se non probabile, è quella del 26 aprile. Quel giorno in ogni caso si giocherà a Gorizia una partita del nuovo Torneo delle Nazioni di Gradisca d'Isonzo, che opporrà l'Italia Under 16 probabilmente alla Russia. «Se sarà possibile avere in città il 26 aprile anche il presidente federale Tavecchio e quello del Coni Malagò, svolgeremo in quell'occasione l'inaugurazione – dice Ciotta -, che sarà una festa della città, che si riapproprierà del suo stadio. Altrimenti magari programmeremo l'evento più avanti, a maggio, a prescindere dalla partita del Torneo delle Nazioni».

Intanto, per arrivare a quei momenti, si dovrà passare per la fine dei lavori. Da oggi dovrebbe riaprire il cantiere che, nel giro di un mese, sarà chiamato a concludere gli interventi, tra tinteggiatura, sistemazione dei seggiolini e del parcheggio davanti allo stadio. In ogni caso l'attività agonistica – parentesi azzurra a parte – tornerà alla Campagnuzza soltanto dalla prossima stagione. «Il nuovo accordo partirà da luglio – dice Ciotta -, e in attesa di novità ufficiali ho incontrato il presidente della Pro Gorizia che mi ha manifestato l'interesse della società a rientrare nel suo stadio, dopo aver concluso questo campionato a Mossa».

Marco Bisiach

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