Grazie a “nonno Arci” l’Ism Gradisca non si è ancora arresa

GRADISCA D’ISONZO. Aggrappata a “nonno Arci”. Se l'Itala San Marco può ancora in qualche modo sperare in una complicatissima risalita in classifica lo deve a quel satanasso di Predrag Arcaba: 44...

GRADISCA D’ISONZO. Aggrappata a “nonno Arci”. Se l'Itala San Marco può ancora in qualche modo sperare in una complicatissima risalita in classifica lo deve a quel satanasso di Predrag Arcaba: 44 primavere, professione difensore («Ma in gioventù ero un giocatore offensivo» tiene a precisare lui), l'eterno giocatore croato di origine serba domenica ha siglato la rete che ha permesso alla sua squadra di evitare la sconfitta nel match-verità con la Manzanese. Una sconfitta che avrebbe significato con tutta probabilità l'addio definitivo alle residue speranze-salvezza degli isontini. E invece, a mezz'ora dalla conclusione, “Arci” ha rispolverato il suo know-how da attaccante. «Coprimi, io tra un po' salgo» ha detto al suo compagno di reparto Gianluca Favaro. Ed è andato a piazzarsi là, in prima linea. L'intuizione del compagno Campanella lo mette davanti al portiere avversario, sul filo dell'offside; Arcaba resta freddo, insacca da bomber autentico, corre ad abbracciare tutti come un ragazzino.

Pericolo scampato, sentenze perlomeno rinviate. Una “pazzia” che aveva tentato anche in un folle finale-rimonta contro la capolista Lumignacco, ma allora in versione assistman.

L'impresa dell'eterno difensore e capitano italino, certo, non cancella del tutto le preoccupazioni in casa biancoblù. Doveva essere la gara della svolta, si è tradotto nell'ennesimo – il decimo – pari stagionale. Quello di Manzano era uno scontro diretto da vincere a tutti i costi per centrare un doppio obbiettivo: lasciare gli orange da soli sul fondo della classifica, ed entrare nella scia del Rivignano cui invece è stato rosicchiato solamente un punticino. Il terz'ultimo posto attualmente occupato dai friulani dista ora 4 lunghezze. E raggiungerlo è al momento l'obbiettivo principale per i gradiscani, perchè – a patto che dalla serie D non retrocedano piu' di tre compagini regionali – vorebbe significare quantomeno i play-out.

«Dobbiamo pensare partita per partita e continuare a correggere i nostri sbagli – predica la calma Arcaba -. A Manzano abbiamo iniziato bene, ma al primo vero pericolo abbiamo ancora una volta preso gol. Ci facciamo punire al minimo errore e in questo dobbiamo crescere tanto. Nella ripresa si è giocato praticamente solo nella loro metà campo, anche se in fase di rifinitura a volte non riusciamo a essere concreti. Ci restano 11 partite, non sono poche. Dobbiamo crederci».

A soffrire per i suoi ex compagni all'Itala, in tribuna c'era anche l' attaccante Alessandro Ietri, ora alla Pro Cervignano (che nel derby d’anticipo aveva regolato in trasferta il Gonars con un rotondo 3-0). «La squadra non merita questa situazione di classifica: ha bisogno di inanellare tre, quattro risultati utili, la svolta prima o dopo deve arrivare».

Luigi Murciano

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