Hodgson si affida allo psicologo

Giocatori indottrinati: guai a parlare dell’Italia e delle Falkland con i media, bisogna pensare positivo
Di Rocco Coletti
EXCLUSIVE TO INF. ALL-ROUNDER. £750 MINIMUM FEE APPLIES..June 5, 2014: Steven Gerrard and Glen Johnson along with other England World Cup players and coaches relax by the hotel pool on their day off in Miami, Florida..Mandatory Credit: INFphoto.com Ref: infusmi-13
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Dubbi e speranze. Non è che l’Inghilterra abbia più certezze dell’Italia alla vigilia del debutto di sabato notte. L’opinione pubblica è perplessa sulla squadra di Roy Hodgson, specialmente dopo il pareggio (0-0) contro l’Honduras in inferiorità numerica. E così si punta sull’aspetto psicologico. La stampa del Regno Unito, infatti, ha scoperto i “nove comandamenti” impartiti ai giocatori che sabato notte sono andati in conferenza stampa dopo l’ultima amichevole pre-mondiale. Il responsabile dell’area comunicazione della federazione inglese ha indottrinato i giocatori da mandare in sala stampa: prima di tutto non parlare dell’Italia, se non per dire che «siamo pronti per la prima sfida». E poi l’ordine di regalare messaggi rassicuranti per trasmettere positività e fiducia ai tifosi. Un atteggiamento consigliato anche dallo psicologo – Steve Peters voluto in nazionale da Steven Gerrard che ce l’ha al Liverpool – che segue in ritiro il tecnico e i giocatori. Ai quali è stato assolutamente vietato di rispondere a domande sulle Falkland dopo che la nazionale argentina aveva mostrato uno striscione (“Las Malvinas son Argentinas”) prima dell’amichevole contro la Slovenia, toccando quindi un argomento che ancora divide i governi dei due Paesi. E gli inglesi hanno eseguito senza battere ciglio allo scopo di evitare polemiche e di arrivare alla prima di sabato notte con la massima serenità. Per riuscirci il tecnico ha anche cercato di allentare la morsa delle regole sul gruppo, rispetto alla gestione precedente di Fabio Capello. Maggiore libertà a tavola e la possibilità di avere incontri ravvicinati con mogli e fidanzate (le cosiddette Wags) dopo le partite. Vivi e lascia vivere il motto di Hodgson.

Intanto, la squadra si allena sotto scorta a Rio de Janeiro. E, soprattutto, patisce il caldo. I giocatori sono apparsi provati dall’afa e dall’umidità all’arrivo in Brasile. A rincuorarli ha pensato David Beckham, l’ex stella del Manchester United che ha avuto parole di fiducia per la squadra e, in particolare per l’attaccante Wayne Rooney. «È un grande talento», ha detto, «e tutti hanno paura quando vedono il suo nome sulla maglia». Rooney criticato in Patria, ma spronato dall’ex compagno di squadra: «È un trascinatore».

@roccocoletti1

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