I Dragoni temono il solito avvio a rilento ma c’è gran qualità

Il ct Warren Gatland sta già pensando a Giappone 2019. Vede lontano. Del Sei Nazioni si preoccupa poco. Del resto il suo Galles parte lento nel torneo: per quattro volte negli ultimi sei anni i...
Wales head coach Warren Gatland is interviewed during the RBS 6 Nations Media Launch at The Hurlingham Club, London. PRESS ASSOCIATION Photo. Picture date: Wednesday January 27, 2016. See PA story RUGBYU 6 Nations. Photo credit should read: John Walton/PA Wire. RESTRICTIONS: Editorial use only, No commercial use without prior permission, please contact PA Images for further information: Tel: +44 (0) 115 8447447. LaPresse Only italy Rugby RBS 6 Nazioni 2016
Wales head coach Warren Gatland is interviewed during the RBS 6 Nations Media Launch at The Hurlingham Club, London. PRESS ASSOCIATION Photo. Picture date: Wednesday January 27, 2016. See PA story RUGBYU 6 Nations. Photo credit should read: John Walton/PA Wire. RESTRICTIONS: Editorial use only, No commercial use without prior permission, please contact PA Images for further information: Tel: +44 (0) 115 8447447. LaPresse Only italy Rugby RBS 6 Nazioni 2016

Il ct Warren Gatland sta già pensando a Giappone 2019. Vede lontano. Del Sei Nazioni si preoccupa poco. Del resto il suo Galles parte lento nel torneo: per quattro volte negli ultimi sei anni i Dragoni hanno perso il match di avvio. Ciò non gli ha impedito di vincere due titoli (2012 e 2013), una volta con il grande slam.

Che il tecnico kiwi guardi avanti, lo si vede dalla formazione che schiererà domani a Dublino. La prima scelta clamorosa è la maglia numero 1, da pilone sinistro, che va al 23enne Rob Evans al posto di Gethin Jenkins, il gallese con più caps della storia, 119. «Ne avevamo già parlato durante il Mondiale – rivela Gatland – e stiamo studiando un’exit strategy che rispetti la storia del giocatore, per quanto ha dato al Galles. Inizia un nuovo ciclo e lui ha 36 anni, non è possibile pensare di vederlo in Giappone, così ci stiamo guardando attorno. Ci sono altri due numeri 1 da provare».

E per uno in uscita, c’è un ritorno anch’esso clamoroso. Dopo sei anni, 1.789 giorni, è stato richiamato all’ala sinistra il 28enne Tom James in forze all’Exeter dove il giocatore è definitivamente maturato. Il suo ultimo cap risale al novembre 2010, due mesi dopo abbandonò il raduno del Galles in segno di protesta per essere stato snobbato in vista della sfida contro l’Italia. In patria si sono divertiti a contare tutte le cose che sono successe e si è perso, come i due titoli. Fra queste il fatto che in sei anni il Galles ha fatto debuttare 46 nuovi giocatori. Il suo rientro costringe George North a slittare sul lato destro. Mentre l’altra ala Alex Cuthbert partirà dalla panchina. Chiude il triangolo dietro l’estremo Gareth Anscombe, un kiwi già campione del mondo Under 20 in Italia con la maglia All Blacks. È all’esordio nel torneo, ma con i Dragoni ha già giocato gli ultimi due match mondiali. Leigh Halphpenny non è rientrato dall’infortunio e Gareth Anscombe, in realtà mediano d’apertura, può essere anche in staffetta con il 10 Dan Biggar. Rientro eccellente per Jonathan Davies fra i centri in coppia storica con Jamie Roberts. La lesione ai legamenti del ginocchio gli ha fatto perdere il Mondiale. Infine il flanker Dan Lydiate rientrato dopo cinque settimane (infortunio al collo) parte riserva e lascia il posto a Justin Tupuric.

Gli azzurri affronteranno il Galles nella giornata conclusiva sabato 19 marzo a Cardiff. (f.z.)

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