I premi agli azzurri? Solo dalla semifinale

INVIATO A MANGARATIBA. Costa un botto il Portobello Resort & Safari, ma i conti della spedizione azzurra riceverebbero il via libera anche dall’inflessibileOlli Rehn, ex giocatore finlandese negli anni ottanta e soprattutto commissario per gli Affari economici e monetari dell’Unione europea. Qui al Mondiale non ci sono parametri da rispettare in modo rigoroso, ma la Figc ieri ha fatto filtrare ugualmente i numeri delle spese della Nazionale, sottolineando in particolare quelle della prima fase, un po’ per scaramanzia, un po’ perché le ipotesi legate a un futuro – e auspicabile dal punto di vista sportivo – passaggio del turno modificherebbero in conti in modo sostanziale, incidendo sia sulle entrate, sia sulle uscite, con i premi ai giocatori a recitare un ruolo importante, come successe nel bilancio (economico) del 2006, l’anno dell’ultima vittoria mondiale.
Sì, perché nel nome della spending review la Federcalcio sta sfruttando i soldi ricevuti dalla Fifa per pagarsi la trasferta in terra brasiliana, cercando pure di mettere da parte un gruzzolo per il futuro.
Meglio mettere sul piatto i numeri, a questo punto: l’Italia ha ricevuto complessivamente nove milioni e mezzo di dollari per la qualificazione e la partecipazione alla prima fase della Coppa del Mondo: 6.963.129 in euro, secondo il cambio di ieri. Fin qui le entrate. Le uscite, invece, finora ammontano a circa 4 milioni e 700 euro, portando i conti in “verde” per 2.300.000 nella nostra valuta. Non pochi. Ma avrebbero potuto essere di più con un quartier generale diverso dal Portobello Resort & Safari di Mangaratiba che incide esattamente per 806 mila euro sul bilancio della spedizione. Isolato, capace di ospitare gli allenamenti degli azzurri su un campo «tiratissimo», come ha sottolineato lo stesso Prandelli, il resort che si trova sulla BR-101, la strada principale del Brasile, ha comunque delle pecche, come testimonia l’antenna per la telefonia mobile montata su un camioncino che così riesce a tappare le falle di una copertura decisamente carente.
Lo staff della Figc sta cercando di risolvere i problemi dei media (da domani un tendone accoglierà stampa, tv e fotografi), ma non riuscirà a potenziare il segnale, la cosiddetta “banda” per i collegamenti telefonici, neppure a Casa Azzurri, alimentata soprattutto dagli sponsor e sistemata al Porto Real Resort, dove è stato realizzato un impianto ex novo che tuttavia non riesce a coprire le esigenze della “truppa” al seguito degli azzurri. La Fifa non sembra troppo preoccupata da questo: controlla solo in modo maniacale gli accessi ai ritiro e per il resto preferisce concentrarsi sulla macchina organizzativa delle partite, quelle che procurano il grosso delle entrate alla federazione internazionale.
Altrimenti sarebbe difficile pagare circa trenta milioni di euro alla squadra vincitrice di questo Mondiale. La finalista riceverebbe la metà, le semifinaliste a spanne un altro cinquanta per cento in meno. Una vera e propria cascata di denaro, come si accorse la stessa Figc al termine del Coppa del Mondo assegnata in Germania nel 2006, quando avanzarono comunque non più di quattro milioni di euro, al netto dei premi girati ai componenti della spedizione azzurra per il successo finale.
Quest’anno c’è un accordo di massima per i premi che saranno versati solo in caso di approdo alla semifinale: si parla di cinque milioni netti per tutti i giocatori: 217 mila euro a testa nel caso fossero 23 le “fette” di torta, ma si potrebbe optare 25, visto che sono stati aggregati alla rosa brasiliana anche Ranocchia e Mirante e potrebbero restare fino all’ultimo momento utile per le scelte. In totale, comunque, quasi 10 milioni lordi, più i premi allo staff. E le spese logistiche per la seconda fase che praticamente raddoppierebbero i 4,7 milioni già a bilancio. Insomma, non resterebbe molto in cassa neppure stavolta.
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