I RISCHI NASCOSTI DIETRO ALL’ULTIMO TEST

Su, coraggio, dopo una serata così non è il caso di mettersi a parlare del risultato. A prescindere dal brutto infortunio di Riccardo Montolivo, non sarebbe comunque stata questa la serata giusta per i grandi giudizi. A due settimane dalla prima sfida mondiale – a Manaus con l’Inghilterra – non è bello trovarsi subito a far conto con lo shock di un giocatore che esce in barella e ripete a tutti «è rotto, è rotto» indicando qualcosa sotto il ginocchio. Così tutto il resto passa in secondo piano. A partire dalle prove dei giocatori sotto esame come Pepito Rossi, Matteo Darmian e Marco Verratti. Purtroppo sono molto pericolose queste amichevoli a ridosso dei grandi appuntamenti. Ne sa qualcosa il capitano Gigi Buffon, che nel 2000 si fece male proprio nell’ultimo test a Oslo prima dell’Europeo e fu costretto a lasciare la scena a Francesco Toldo, che poi divenne una sorta di eroe di quella spedizione.

E anche senza brutti infortuni è sempre molto alto il rischio di pesanti conseguenze psicologiche. Senza voler andare troppo lontano, basta tornare con la mente appena a due anni fa, alle giornate di avvicinamento agli Europei. E far riemergere l’immagine di quegli sguardi smarriti durante l’ultima amichevole con la Russia. Allora fu un drammatico 0-3, che rischiava di spazzar via più di qualche certezza. Tanto più che all’avvio dell’Europeo ci aspettavano i campioni di tutto della Spagna, gli stessi avversari che poi – 21 giorni dopo il debutto – avremmo ritrovato in un’insperata finalissima.

Dunque, prendiamo questo test per quel che era: un modo per capire le condizioni di alcuni giocatori in bilico e orientare le decisioni che sul far della serata di oggi il ct Cesare Prandelli avrebbe voluto comunicare, magari lasciando la porta aperta a una o più riserve. Le scelte più difficili, quelle per i nomi da scrivere sui biglietti dell’aereo dei sogni, adesso però rischiano di farle i bollettini medici.

@s__tamburini