Il centrocampo, punto di domanda aperto in casa Udinese

UDINE. Con l’approssimarsi del raduno dell’Udinese, previsto per il 7 luglio, prosegue senza troppi sussulti il mercato in entrata, con il gioiellino cileno Aranguiz sfuggito di mano per una manciata di dollari (è rimasto all’International di Porto Alegre, con il quale era in comproprietà, grazie all’intervento economico di un facoltoso imprenditore locale), così come non si sono concretizzati gli arrivi della punta brasiliana del Livorno Paulinho, di Babacar e Bernardeschi, con all’attivo solo la risoluzione della comproprietà di Nico Lopez e quella di un Armero che comunque verrà dirottato altrove.
Nella casse bianconere sono invece confluiti oltre trenta milioni di euro derivati dalla risoluzione delle compartecipazioni di Candreva a favore della Lazio (9 milioni) e soprattutto di Cuadrado (15), rimasto alla Fiorentina, oltre a numerose altre minori, con anche Basta ceduto alla Lazio e Pereyra e Gabriel Silva in odor di partenza.
Con la consueta politica del braccino corto, sono approdati a Udine invece appunto soltanto alcuni giovani di belle speranze o elementi di secondo piano come il difensore centrale Wague, dal Caen, serie B francese e il difensore del Siena, Belmonte. L’auspicato attaccante del Chievo, Thereau, non è ancora cosa fatta, essendo ancora apertissima la disputa con l’altra pèretendente, l’Atalanta, mentre per l’esperta punta argentina Bergessio l’ostacolo è more solito rappresentato da una richiesta, quella del Catania, ritenuta troppo elevata (siamo sugli 8 milioni). Ma dal momento che nessuno, tantomeno l’Udinese, è disposto a svendere i propri pezzi migliori, va da sé che il reparto avanzato dei friulani, nel prossimo campionato, conterà probabilmente solo su giocatori già di proprietà, come l’ormai stagionato Di Natale (38 anni), su un Muriel da ricostruire e sul giovanissimo Nico Lopez, oltreché appunto su qualche speranza da far maturare. Per quanto riguarda il centrocampista fosforico, necessario come il pane a un settore tutto muscolare, rimane quel “qualcosa faremo” promesso qualche tempo fa dal deus ex machina del mercato bianconero, Gino Pozzo.
Edi Fabris
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