Il comunicato dei tifosi: «Subito un confronto Ora vogliamo capire»

TRIESTE. L’incertezza nella gestione della Triestina della nuova proprietà non poteva non creare preoccupazioni nella tifoseria. Gli appassionati dell’Alabarda hanno già vissuto due fallimenti negli...
Bonaventura Monfalcone-16.02.2014 Calcio-Triestina-Ufm Monfalcone-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-16.02.2014 Calcio-Triestina-Ufm Monfalcone-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

TRIESTE. L’incertezza nella gestione della Triestina della nuova proprietà non poteva non creare preoccupazioni nella tifoseria. Gli appassionati dell’Alabarda hanno già vissuto due fallimenti negli ultimi vent’anni e dopo quello del 2011 si erano mobilitati per salvare il marchio e i trofei (operazione andata in porto anche con la collaborazione del Comune). Ieri al termine della consueta riunione del lunedì il Centro di coordinamento ha diramato un comunicato firimato dal presidente Sergio Marassi.

«Il direttivo del Centro di Coordinamento dei Triestina club - si legge nella nota - a seguito delle innumerevoli sollecitazioni da parte dei tifosi, viste le ultime notizie riportate sul quotidiano locale, si ritiene estremamente preoccupato per le sorti dell’Alabarda. La prolungata assenza dei vertici societari, le pendenze con i giocatori e staff precedente, il fatto di non aver ancora scelto l’allenatore e non avere una bozza di squadra ed un organigramma societario non ancora definito per il prossimo anno, sono tutte cose che pongono estremi dubbi e lasciano noi tifosi perplessi sulle reali intenzioni della società».

«Per questi ed altri motivi - continua il comunicato -, tenendo conto che ormai siamo prossimi alla scadenza della data d’iscrizione della squadra in serie D, chiediamo alla società di fare chiarezza e dire in maniera molto seria quali siano i loro programmi. Ci rendiamo perfettamente conto che la nuova proprietà ha trovato una situazione lasciata in eredità a dir poco scabrosa, abbiamo avuto la pazienza di aspettare l’evolversi delle cose ma è impensabile che una società, che voglia raggiungere obiettivi importanti per la città ed i suoi tifosi, non sia presente sul territorio. Auspichiamo quindi, una volta per tutte, di sistemare le cose rimaste in sospeso e di rispettare il nostro marchio e la nostra storia, di partire finalmente con costanza e di ritornare a parlare di calcio. Purtroppo il calvario sta durando da ormai troppi anni e da diverse estati non si parla più di calcio giocato ma di sopravvivenza e di categorie che nulla hanno a che fare con la nostra storia. In quanto titolari del marchio, preso con non pochi sacrifici dai tifosi stessi, chiediamo da subito un chiarimento anche per smentire le innumerevoli voci negative e conseguenti preoccupazioni che stanno circolando tra i tifosi».

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