il curatore fallimentare
E adesso fanno due su due. Mentre i tifosi hanno atteso mesi e mesi per vedere un successo dell’Unione in casa, il curatore fallimentare Giuseppe Alessio Vernì in soli sette giorni ha fatto il bis, assistendo a due successi nelle sue due prime esperienze al Rocco a vedere la Triestina. Ma a parte superstizioni o ruoli da portafortuna, il compito di Vernì in questo momento è fondamentale per il futuro della società. E anche in questo senso, la partenza delle operazioni è stata delle migliori: «Venerdì, subito dopo l’accettazione dell’offerta - racconta il curatore - siamo andati a fare il punto della situazione con la squadra assieme a Milanese: con lui ci siamo già coordinati sui ruoli e c’è piena sintonia. In settimana ci metteremo attorno a un tavolo, abbiamo un budget preciso e nell’ambito di questo budget cercheremo di utilizzare le risorse possibili. Posso dire che vedo la luce». Ma cosa succederà poi alla gara d’acquisto? Milanese avrà qualche vantaggio dopo aver gestito la situazione per questo periodo? E di preciso si tratta di una gara o di un’asta? «Di fatto è una gara, ma in realtà non ci sono differenze particolari - spiega Vernì - ci saranno precisi prerequisiti oltre a quelli economici, un po’ quelli già citati la scorsa settimana per l’offerta d’acquisto cauzionata, ma un po’ più affinati visto che c’è più tempo a disposizione. Vantaggi per Milanese? Tecnicamente non ce n’è alcuno, la gara è aperta a tutti quanti. Il vantaggio è che lui è qui e ha la possibilità, attraverso la direzione tecnica, di pilotare sotto il profilo sportivo la squadra per circa sessanta giorni». (a.r.)
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