Il festival del gol all’Olanda Cahill, perla da applausi

Bellissima rete dell’australiano: un sinistro al volo degno del miglior van Basten I Canguri accarezzano il sogno del colpo, poi cedono per una papera del portiere
Di Rocco Coletti

Avanti Olanda. Qualificazione in ghiaccio, ma quanta fatica contro l’Australia. Vittoria di misura e accesso agli ottavi di finale davanti ai reali Guglielmo Alessandro e Maxima giunti all’Estadio Beira-Rio di Porto Alegre per ammirare gli Orange. Confermata la vocazione al gol con Robben e van Persie – tre gol a testa finora – in grande evidenza, ma senza bollicine. Un passo indietro sul piano del gioco rispetto all’esordio.

Un’altra sconfitta, invece, per l’Australia, destinata a tornare a casa. Non ha affatto demeritato, cullando durante la partita anche il sogno di battere i vice campioni del mondo in carica. Ma i Canguri lasceranno in dote quello che è, con ogni probabilità, il gol più bello del Mondiale segnato dal centravanti Tim Cahill, un sinistro al volo di rara bellezza con palla sotto la traversa. Una prodezza che ha ricordato quella di Marco van Basten agli Europei del 1988 contro l’Urss. Bellissima.

Avanti Olanda, ma la squadra di van Gaal non ha ripetuto la prestazione contro la Spagna. Tutt’altra partita, merito dell’Australia che ha impostato la gara su ritmi alti, soffocando le fonti di gioco degli olandesi. Che comunque, al 21’, sono passati in vantaggio grazie a un’azione personale di Arjen Robben: l’attaccante del Bayern ha preso palla nella propria metà campo, ha innestato il turbo seminando gli avversari e poi, in area, ha infilato Matthew Ryan in diagonale. Nemmeno un minuto ed ecco la perla di Tim Cahill, delizioso il tiro al volo sul cross dalla trequarti di McGowan.

Brutta Olanda, però. Stessa formazione schierata contro la Spagna, ma prestazione da dimenticare. Sembrava la copia sbiadita di quella che ha “asfaltato” i campioni del mondo. Nella ripresa, complice l’infortunio del difensore Martins Indi, van Gaal ha lasciato la difesa a cinque (inutile contro un solo attaccante di ruolo, Cahill) tornando a quella a quattro. Meglio, la squadra si è espressa con maggiore disinvoltura senza però mai raggiungere i picchi del debutto a Brasile 2014.

Ma il secondo tempo è iniziato con il (generoso) rigore assegnato dall’algerino Haimoudi, all’8’, per un cross di Bozanic con palla toccata dal difensore Janmaat con la mano a un metro. Punizione eccessiva: dal dischetto Jedinak è stato perfetto. I 15mila tifosi australiani a Porto Alegre in visibilio. Ma il sogno è durato poco. Al 13’ ecco il 2-2, assist di Depay, entrato al posto di Martins Indi, e van Persie ha infilato Ryan. Altri 8’ e Memphis Depay ha completato il suo pomeriggio indimenticabile con un tiro dalla distanza non irresistibile accompagnato in rete dal portiere Ryan. Una papera che ha condannato l’Australia, addio Mondiale. 3-2 e l’Olanda si conferma squadra dal gol facile. Ma al festival del gol pagano pegno proprio i bomber: le ammonizioni rimediate costringeranno Tim Cahill e Robin van Persie a saltare la prossima partita per squalifica.

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