Infantino-Al Khalifa, duello per la Fifa

Domani il voto: cinque candidati, l’italo-svizzero e lo sceicco sono i più accreditati
epa05178177 (FILE) A composite file picture of (from top left) President of the Jordan Football Association, Prince Ali Bin Al Hussein, UEFA General Secretary Gianni Infantino, President of the Asian Football Confederation, Sheikh Salman bin Ebrahim Al Khalifa, South African businessman Tokyo Sexwale, and former FIFA deputy Secretary General Jerome Champagne. The five candidates will run for football world governing body FIFA's presidency at an extraordinary FIFA Congress in Zurich, Switzerland on 26 February 2016. EPA/STF
epa05178177 (FILE) A composite file picture of (from top left) President of the Jordan Football Association, Prince Ali Bin Al Hussein, UEFA General Secretary Gianni Infantino, President of the Asian Football Confederation, Sheikh Salman bin Ebrahim Al Khalifa, South African businessman Tokyo Sexwale, and former FIFA deputy Secretary General Jerome Champagne. The five candidates will run for football world governing body FIFA's presidency at an extraordinary FIFA Congress in Zurich, Switzerland on 26 February 2016. EPA/STF

ROMA. Cinque nomi per una poltrona, quella del presidente Fifa, la più importante federazione dello sport mondiale: il principe di Giordania Ali bin Al Hussein, lo sceicco del Bahrein Salman bin Ebrahim Al Khalifa, il francese Jerome Champagne, lo svizzero Gianni Infantino e il sudafricano Tokyo Sexwale.

Domani a Zurigo i 209 membri dell'assemblea elettiva decideranno chi dovrà traghettare il calcio oltre il guado di scandali e corruzione in cui è annegato Sepp Blatter. E che ha travolto anche il più accreditato alla successione, Michel Platini. I pronostici dicono che il prossimo presidente Fifa uscirà dalla sfida Infantino-Al Khalifa, presidente della Federazione asiatica. Un passo dietro c'è Al Hussein, che già lo scorso anno aveva sfidato Blatter. Outsider Champagne (57 anni, parigino, vicesegretario generale Fifa dal 2002 al 2010) e Sexwale (62 anni, compagno di prigione di Mandela a Robben Island e ministro dal 2009 al 2013).

Infantino, 45 anni, avvocato di origini italiane, parla tedesco, italiano, inglese, francese e spagnolo. E se la cava con l'arabo. Lavora alla Uefa dal 2000 e ora ne è Segretario generale. La Federazione europea è stata la prima a schierarsi al suo fianco, appena naufragata la candidatura del presidente Platini. A suo favore si sono espresse anche la federazione sudamericana (10 voti) e quella del Centro America (7 voti). Inoltre si è detto certo di «avere l'appoggio di molti paesi dell'Africa», riuniti nella Caf. Africa che, almeno ufficialmente, nel suo Congresso di inizio febbraio ha però dato «pieno sostegno» a Salman bin Ebrahim Al Khalifa, 50 anni. E che porta in dote ben 54 voti, il pacchetto più «pesante». Cugino del re del Bahrain, Al Khalifa guida la Federazione asiatica (Afc) dal 2013. Sulla sua candidatura pesa l'ombra di aver violato i diritti umani per reprimere le proteste inscenate nel 2011 in Bahrein da alcuni sportivi che chiedevano maggiore democrazia ed è stato accusato di aver stornato fondi Fifa per finanziare il suo primo tentativo di arrivare alla presidenza della Afc, fallito nel 2009.

Intanto, la commissione d’appello Fifa ha ridotto da 8 a 6 anni la squalifica comminata a Blatter e Platini.

Riproduzione riservata © Il Piccolo