Jadran in stato di grazia piega Oderzo con un +25

TRIESTE. Ancor più concreta e sempre meno svagata nei momenti cruciali. Lo Jadran conferma lo stato di grazia inanellando la terza vittoria di fila e anche questa dai margini poderosi, come testimonia il +27 (87/55) inflitto a Oderzo, compagine che ieri cercava una base di rilancio per una stagione venata da troppi passi falsi.
Il passo lo compie invece lo Jadran, cresciuto in maniera esponenziale nell'arco di un mese, alla luce non solo di una infermeria quasi deserta ma grazie alla ritrovata solidità sia fisica che difensiva, ribadita ieri nell'economia della cinquantina di punti concessi agli ospiti.
Inizio tuttavia all'insegna dell'equilibrio, con parziali che parlano di 5/5 in avvio e di 10/10, qui con lo Jadran sorretto da un paio di triple di Ridolfi, poi uscito di scena per un lieve infortunio, forse uno stiramento, l'unica nota negativa di ieri per i plavi.
Il clima di stallo dell'inizio durerà ben poco. Lo Jadran si impossessa ben presto delle operazioni, chiude in difesa e non spreca più nulla in attacco, ritrovando tra l'altro anche una certa vena nel tiro pesante (con una percentuale di realizzo del 40%) arma sfoderata nel secondo quarto da Cettolo (10, 2/3 da 3) e il solito Ban ( 25, 7/7 ai liberi, 4/9 da 3) per disegnare un primo significativo allungo oltre la decina di punti, spianando la strada per un thè sereno del riposo lungo, sorseggiato sul patrimonio del 48/37.
Nella ripresa Oderzo ringhia nei respiri iniziali, rosicchia sino al - 6 ma lo Jadran si ridesta da momentaneo letargo e riprende a danzare, ben governata sempre da Matja Batich ( 15, 3/5 da 2) ieri particolarmente ispirato. Devastante infine il quarto tempo messo in scena dallo Jadran, fase attestata semplicemente dal parziale di 25/6.
«Complimenti a tutti i ragazzi - ha espresso il tecnico Mura nel post partita - perché questa forse non è la miglior prova ma di certo la più importante, quella che potrebbe ridisegnare una intera stagione. L'intensità questa volta è stata anche atletica - ha aggiunto - e quando in attacco non trovavamo magari soluzioni, ecco che in difesa non abbiamo in pratica sbagliato nulla».
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