Kittel, un paio di show e poi un’altra “fuga”?
Di solito è il Tour de France l’università dello sprint, non foss’altro che per quella mezza dozzina di tappe che all’inizio della corsa gli organizzatori mettono a disposizione delle ruote veloci. Ma la bilancia, almeno quest’anno, è decisamente meno sbilanciata sulla Grande Boucle. Al Giro ci sono fior di sprinter e oggi, quando molto probabilmente non si faranno sfuggire la prima volata della corsa, lo si potrà ben vedere.
Nove uomini veloci da spettacolo. Partiamo dagli italiani: su tuti Elia Viviani (Sky), Matteo Pelucchi (Iam), Sacha Modolo (Lampre) e Giacomo Nizzolo (Trek). Viviani vinse la tappa di Genova, rompendo così il ghiaccio nella corsa rosa. Dalla sua non ha una squadra: concentrati sui “piani rosa” di Mikel Landa, i “tutti neri” non potranno dare man forte al velocista veronese negli sprint. Insomma, niente “treno”. Viviani però è un pistard, sa fare le volate sulla ruota degli altri e ha già vinto in questa stagione battendo alla Tre Giorni di La Panne pure Kittel. Unica incognita: non corre da settimane, dalla Parigi-Roubaix, quando, tamponato da una moto nella foresta di Arenberg fu costretto al ritiro. Insomma, potrebbe entrare in forma più avanti. Pelucchi, invece, cerca il primo acuto dopo diversi buoni piazzamenti. Così come Giacomo Nizzolo, sempre battuto da Marcel Kittel al recente Romandia ma capace nel 2015 di vincere la maglia rossa. E Sacha Modolo? Per il trevigiano 2 tappe un anno fa (Jesolo e Lugano) e quella (bella) sensazione di essere a un passo dai big mondiali quanto a potenza pura. Tra gli italiani la rivelazione potrebbe essere Kristian Sbaragli (Dimension Data).
Ecco, il tedescone. Inutile dirlo: è il più forte. Quando è in forma lo sprinter della Etixx è imbattibile. E lo squadrone belga farà di tutto per supportarlo nelle prime tappe. Per cercare pure, se vincerà le prossime due tappe facendo così man bassa di abbuoni, di indossare la maglia rosa. Poi lascerà (irrispetosamemente) il Giro per preparare il Tour come due anni fa a Bari? Speriamo abbia imparato la lezione...
Ma è difficile arrivi in Toscana, meno che meno a Torino. In palio c’è la supremazia tedesca, la sfida su André Greipel. Kittel, nonostante fisicamente sia il prototipo del tedesco tutto potenza e muscoli dicono sia anche molto simpatico, la vorrà ribadire al Tour (dove troverà come rivale anche l’ex compagno alla Giant, John Degenkolb) per guadagnarsi i gradi di capitano unico nel “piattissimo” campionato del mondo in Qatar. Proprio “Gorilla” Greipel, dopo la vittoria di un anno fa a Castiglione della Pescaia, sarà il rivale più tosto di Kittel. In corsa da non sottovalutare pure il re della Sanremo, Arnoud Demare (Fdj). Se piazza la volata giusta fa pura. E neppure l’Orica, Caleb Ewan, uno emergente. Buona volata. (a.s.)
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