La “Gioventù biancazzurra” con la Pro
GORIZIA. Un "Bearzot" tutto biancoazzurro e ribollente di passione, per festeggiare quel segno "1" che in questa stagione è arrivato davvero troppe poche volte.
La Pro Gorizia torna domani a giocare tra le mura amiche in Campagnuzza ospitando un Trieste Calcio rinfrancato e in crescita, con la marcia in più derivante dal ritrovato feeling con i suoi tifosi più calorosi.
La sfida interna contro il Trieste Calcio sarà quella che segnerà infatti il ritorno sulle rinnovate gradinate del "Bearzot" del tifo organizzato goriziano con la “Gioventù biancazzurra” (che ha anche diffuso una nota per annunciare il proprio ritorno sugli spalti), che da qualche mese dopo le incomprensioni con la società aveva continuato a sostenere i ragazzi di Coceani nelle gare interne, posizionandosi però subito fuori dall'impianto, alle spalle di una delle due porte. Ora invece torneranno ad animare le gradinate, e la speranza di tutti a Gorizia è che quest'atmosfera possa contribuire a far restare in casa tre punti pesanti. «Quel che è certo è che non sarà facile, perché il Trieste Calcio si è ripreso da un momento difficile e viene da tre successi consecutivi - dice il ds della Pro Maurizio Inglese -. Noi dovremo fare a meno di Rizzo e Cerne, tornerà a disposizione probabilmente Bolzicco ma è ovvio che la nostra rosa per l'ennesima volta non sarà al completo. In compenso confidiamo nella crescita di Piscopo, che sta mettendo minuti nelle gambe e può essere davvero decisivo».
Il Trieste Calcio segna a ripetizione (ha messo a segno qualcosa come 12 gol nelle ultime tre uscite) ma tende a concedere parecchio in difesa. La Pro, dunque, dovrà essere brava a sfruttare le occasioni che le capiteranno, dimostrando quella concretezza che a volte proprio al "Bearzot" è mancata. «Direi che è questo che ci ha penalizzato sin qui - dice Inglese -. In casa giochiamo bene come fuori, costruiamo tanto, ma un po' per sfortuna e un po' per poca lucidità abbiamo sbagliato tanto. Vogliamo una vittoria per restare incollati alle prime posizioni, e giocarci tutte le nostre carte in primavera». (m.b.)
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