La grande corsa rosa tornerà in regione nei prossimi due anni

Si stanno già definendo i tracciati da proporre Saranno tappe di montagna: nel 2017 il Piancavallo
Di Guido Barella

TRIESTE. Altri due anni con il Giro. Non si è ancora sopita l’eco della bellissima tappa di venerdì scorso tra Palmanova e Cividale che già si pensa al futuro. Un futuro che per il Friuli Venezia Giulia continua a essere rosa. Sì, il Giro continuerà a venire in regione anche nel 2017 e nel 2018 e già si intravvedono i possibili arrivi di tappa.

Ma andiamo con ordine. E partiamo dal prossimo anno. Quello del 2017 sarà un Giro d’Italia speciale perché sarà la centesima edizione. E allora l’organizzazione punta a un tracciato tutto italiano e il più ...italiano possibile: si partirà dalla Sardegna con tre tappe, trasferimento in Sicilia per altre due tappe e quindi la risalita dello stivale cercando di toccare più regioni possibile. Anche il Friuli Venezia Giulia, nonostante la feroce concorrenza che arriva da tutta Italia (con l’Alto Adige che ha già “prenotato” ben due tappe, una delle quali arriverà in Val Gardena), e questo grazie all’apprezzamento del capo dell’organizzazione rosa Mauro Vegni per come vengono preparate le tappe in questa regione.

L’organizzatore locale Enzo Cainero - che ha incassato l’ennesimo credito con la Rcs dopo la tappa di Cividale, che ha offerto un grandissimo spettacolo - ha già detto che lui tappe solo di pianura non ne organizza. Secondo indizio: il percorso sarà completamente entro i confini regionali. Terzo indizio: di un ritorno a Piancavallo si parla già da anni: la prima e ultima volta fu nel 1998 e a vincere fu un certo... Marco Pantani. Il problema è disegnare il tracciato che porti alla montagna pordenonese. Lo spiega proprio Cainero: «Non tutti sempre si ricordano che non solo l’arrivo ma l’intera tappa deve soddisfare determinate esigenze». Che sono di ordine tecnico, innanzitutto, ma anche logistico-organizzativo. Cainero sta ancora lavorando ma ormai la rosa dei tracciati possibili si sta assottigliando e a breve se ne saprà di più.

Intanto, sulla scrivania del commercialista udinese c’è già una cartellina intestata al 2018, quando dovrebbe invece tornare a essere protagonista lo Zoncolan: l’ipotesi suggestiva è quella di una partenza dal Giappone con il monte Fuji, e tra Zoncolan e Fuji c’è già un gemellaggio all’insegna del cicloturismo.

Intanto, Cainero si gode ancora il successo di venerdì: «Le difficoltà erano tante e i rischi enormi, ma - spiega - grazie alla compattezza di tutto il territorio, ripagato dalla lunga diretta tv, abbiamo vinto anche questa scommessa lavorando di squadra e ricevendo anche una risposta da parte del pubblico a dir poco commovente».

GuidoBarella

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