La rivelazione Canzio «Olimpiadi giovanili, emozione speciale»

TRIESTE. Di regali per il diciottesimo compleanno ha voluto farsene due. Sono le medaglie vinte a Lillehammer, in Norvegia, nell'ambito delle Olimpiadi giovanili invernali che lo hanno visto protagonista con addosso la divisa della nazionale italiana.
Pietro Canzio, giovane talento dello sci azzurro, ha chiuso la sua avventura con un bilancio decisamente positivo. Argento nel supergigante a soli 3 centesimi dall'americano Radamus, bronzo in combinata e un quinto posto nello slalom speciale. Un pizzico di rammarico solo per il gigante nel quale, dopo il secondo posto al termine della prima manche, ha spinto al massimo per cercare il gradino più alto del podio finendo per inforcare.
«A Lillehammer ho vissuto un'esperienza unica, indimenticabile - racconta Canzio - Sono stato a stretto contatto con ragazzi provenienti da tutto il mondo, ho rivisto avversari con i quali sono cresciuto, ho potuto conoscere e apprezzare atleti con cui non mi ero mai confrontato e con i quali ho stretto rapporti di amicizia. Aldilà dell'aspetto agonistico è stata questa la cosa che mi ha emozionato di più».
Una full immersion durata dieci giorni nel corso della quale Canzio ha potuto confrontarsi con il meglio del panorama giovanile internazionale, un'esperienza utile per continuare nel processo di crescita che gli ha permesso di partecipare a queste Olimpiadi.
«È sicuramente bello poter vedere gli avversari allenarsi, studiare le loro caratteristiche e trovare spunti per nuove idee di lavoro - continua Pietro -. Ho cercato di farlo tenendo sempre la testa sulle gare Il mio bilancio? Sono molto felice dei risultati che ho raggiunto». Una felicità che traspare nei modi e nello sguardo di un ragazzo che vive lo sci ancora come un divertimento riuscendo a coniugare allo sport anche un buon rendimento scolastico.
Atleta polivalente, che careggia per il College Ski Veneto di Falcade, sa destreggiarsi in tutte le discipline come dimostrano i risultati di queste olimpiadi norvegesi nelle quali, nonostante l'attesa per le gare più tecniche, i risultati sono arrivati in SuperG e in combinata. «Se devo scegliere una disciplina - conclude Canzio - forse quest'anno sceglierei lo slalom speciale. Non è un caso che il mio sciatore preferito sia il francese Missilier. Perchè proprio lui? Non è il fenomeno Hirscher, certo, ma a me piace come interpreta le gare».
Archiviata la parentesi norvegese, Pietro Canzio, genitori dentisti, nonno tra i fondatori dello Sci Club 70, si rituffa nella quotidianità del lavoro. In questi giorni sta svolgendo il lavoro "a secco" a Trieste nello studio Fornasaro poi nel mese di marzo, oltre al Gran Prix, affronterà i campionati italiani aspiranti a Santa Caterina Valfurva, i campionati italiani giovani (discipline veloci) tra Pozza di Fassa e Sella Nevea e i campionati italiani assoluti tra Sella Nevea (dove per l’organizzazione dello Sc 70 saranno di sena le discipline veloci) e Monte Pora (gigante e slalom).
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