La serie D del Kras ripartirà da mister Arcaba

Il difensore: «Smetto di giocare e c’è già un accordo verbale. L’obiettivo è la salvezza»
Il Kras lavora per la prossima stagione
Il Kras lavora per la prossima stagione

TRIESTE Manca la firma, ma il futuro è già scritto. Predrag Arcaba, il roccioso difensore croato di origine serba, sarà il "nuovo" allenatore del Kras Repen. Non una novità assoluta, quindi, visto che Arci ha traghettato i biancorossi dopo l'esonero di Branko Zupan con il doppio ruolo di giocatore e allenatore in campo. «L'idea della società è questa. Non abbiamo ancora ufficializzato, ma c'è un accordo verbale da diversi mesi con la dirigenza», racconta Predrag. Nella vita di tutti i giorni lavoratore all'Ikea di Villesse Arcaba, classe 1972, appenderà le scarpette ai chiodi per affrontare una nuova avventura: «Ho fatto il patentino da allenatore quest'anno. Certo, iniziare subito con una serie D, è davvero una grande opportunità e quindi sono molto contento e onorato. Non nascondo che l'idea di lasciare il campo mi spiace tantissimo, e quindi continuerò comunque a tenermi in forma, non si sa mai...», racconta Predrag.

«Obbiettivi? Per me, ma immagino anche per la società, dopo i sali e scendi degli anni scorsi (due promozioni e due retrocessioni consecutive, ndr), lavoreremo per far rimanere il Kras in questa categoria», replica Arcaba. Per centrare questo risultato, però, è chiaro che le furie rosse del Carso, nonostante un'ossatura della squadra che dopo aver fatto bene in Eccellenza potrebbe rendere altrettanto in D, dovranno pensare a qualche rinforzo. «Smettendo di giocare io, sicuramente bisognerà pensare ad almeno un centrale difensivo - racconta il futuro tecnico - che abbia il senso di guida della squadra. Un giocatore quindi di esperienza da affiancare ai giovani». Ed il discorso dei giovani, o meglio dei fuori quota sarà quello più delicato da affrontare. Le regole infatti cambiano: saranno ben quattro (e non più due) i "baby" che dovranno essere schierati. Nello specifico il Kras dovrà avere a disposizione un giocatore classe 1994, due del 1995 e un 1996. "Secondo me bisognerà puntare soprattutto a far arrivare qualche atleta classe 1996, mentre per quanto riguarda i 1994 e i 1995 dovremmo essere coperti", aggiunge Arcaba.

Con l'aumento del numero dei giocatori fuori quota diminuiscono allo stesso tempo le probabilità di poter schierare un portiere d'esperienza. Angelo Calligaro, classe 1989, dopo aver dimostrato la sua classe con interventi decisivi nei play-off, potrebbe non rientrare più nei piani societari? «Io cercando di mantenere i giocatori "vecchi", purtroppo con la regola dei giovanissimi il portiere è un ruolo che si presta ad un fuori quota. Angelo potrebbe comunque rimanere, magari partendo dalla panchina. Sono valutazioni che dovremo affrontare a breve», conclude Arcaba.

Riproduzione riservata © Il Piccolo