L’Italia testa il clima C’è bisogno di atleti

Prandelli cura maniacalmente preparazione e alimentazione
Di Alessandro Bernini
Cesare Prandelli ANSA/ETTORE FERRARI
Cesare Prandelli ANSA/ETTORE FERRARI

INVIATO A MANGARATIBA. Non si capisce bene se il cielo così cupo e oscurato dalle nubi sia un alleato o no. Forse Cesare Prandelli avrebbe preferito il sole, il caldo degli ultimi giorni, perché questa per lui era la prova generale.

E così, nel giorno in cui gli azzurri si allenano alle 13 per sperimentare l’orario in vista della partita di domani, Mangaratiba si ricorda che anche qui ogni tanto è inverno, le spiaggie sono vuote e i turisti si abbronzano poco. Il termometro segna 24 gradi mentre a Recife il meteo annuncia che domani saremo intorno ai 30 ma la temperatura percepita potrebbe salire a 34. Sotto questo profilo sono decisamente più allenati quelli del Costa Rica, visto che al loro centro tecnico d’allenamento, venti chilometri dalla capitale San José, ieri c’erano invece 35 gradi.

Sudore e acqua. Comunque si notava negli azzurri una maggiore fatica rispetto ai giorni scorsi. Bastava vedere Buffon, Marchisio o Balotelli che si asciugavano in continuazione il sudore. Per non parlare di Cassano, quello che forse soffre più di tutti il caldo insieme con Barzagli e Pirlo. Il più scattante è sembrato Insigne, logico visto il suo fisico, molto bene Darmian. Brillante anche Cerci ma questa è una vecchia storia: fenomeno in allenamento, mai decisivo quando Prandelli lo getta dentro.

Comunque il ct ha cercato di forzare. Allenamento intenso, scatti, qualche pausa ma senza esagerare proprio per simulare le situazioni-partita. E le risposte sono sembrate positive.

L’acqua è stata il grande alleato di tutti i giocatori, cercata e corteggiata come una bella donna. Pensate che nella partita di sabato gli azzurri hanno perso almeno due litri a testa, qualcuno addirittura tre litri e mezzo. Per questo lo staff medico punta molto sulla crioterapia: vasche ghiacciate (come si vede spesso nei ritiri estivi) ma anche degli speciali guanti che però vengono usati solo nell’intervallo o dopo la partita, per permettere al fisico di refrigerarsi.

Cambia l’alimentazione. Si cerca comunque di non lasciare niente di intentato. In questi giorni Prandelli è stato visto spesso a colloquio con la dottoressa Elisabetta Orsi, la nutrizionista che marca stretti gli azzurri. «Abbiamo cambiato la dieta – confida – nelle tempistiche di assunzione e nella distribuzione dei pasti. Una merenda ricca in carboidrati prima di Manaus, una colazione rinforzata prima di Recife e Natal dove saranno preparati dei centrifugati di frutta e verdura per ridurre gli effetti collaterali di troppa fibra prima della gara, ma per mantenere tutti i benefici dei sali minerali delle vitamine e degli antiossidanti tipici di questi alimenti».

Ipotesi time out. Le regole della Fifa sono chiare: un medico, un’ora e mezza prima del fischio d’inizio deciderà se dare il via libera o meno ai time out in base a parametri già stabiliti: oltre i 32 gradi centigradi, o con temperatura nei pressi e umidità superiore al 75%, i time out scatteranno automaticamente. In caso contrario, sarà l’arbitro a decidere se concederli o meno.

A Manaus c’era afa ma non il caldo insopportabile che molti si attendevano e non ci furono time out. Anche se l’arbitro in quell’occasione ha dimostrato molto buonsenso, lasciando bere i giocatori con un pizzico in più di calma ogni volta che si fermava il gioco.

Una domanda che si fanno molti: il Costa Rica, eventualmente, usufruirà dei time out o cercherà piuttosto di sfruttare il caldo come arma per sfiancarci? Curiosando tra siti e giornali costaricani sembra esserci la risposta, visto che tutti considerano il caldo il dodicesimo uomo in campo di Jorge Luis Pinto.

Rischio criminalità. Per non farsi mancare niente, ecco anche un altro pericolo. Alla Nazionale è stato consigliato di non uscire dall’hotel Golden Tulip dove alloggeranno per due giorni. Sia Recife sia Natal (dove giocheremo contro l’Uruguay) martedì 24 sono infatti città ad alto tasso di criminalità e la polizia locale teme che le cose peggiorino durante il Mondiale, anche se per ora non ci sono stati episodi gravi.

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