Lo spirito di Rio a Trieste con la pallanuoto

Vertice tra il sindaco Cosolini e il presidente della Federnuoto Barelli per l’organizzazione del torneo di qualificazione olimpica
Di Guido Barella

TRIESTE. Un grande evento sportivo, una grande occasione per la promozione turistica della città. Il tutto all’insegna dei cinque cerchi, all’insegna delle Olimpiadi di Rio 2016.

La pallanuoto azzurra cercherà alla Bianchi dal 3 al 10 aprile il pass a cinque cerchi per il suo Settebello (e un paio di settimane prima, come riferiamo a parte, il Setterosa sarà in vasca in Olanda puntando al medesimo obiettivo) e per Trieste ecco materializzarsi un appuntamento da grandi numeri. Ieri mattina ne hanno parlato in municipio il sindaco Roberto Cosolini e il presidente della Federnuoto Paolo Barelli presente il responsabile del Centro federale della Bianchi Franco Del Campo: dodici nazionali da quattro continenti, almeno trecento componenti gli staff tecnici delle singole squadre, altre duecento persone tra dirigenti delle federazioni nazionale e mondiale, giornalisti e addetti ai lavori vari anche oltre i sette giorni di partite, visto che gli azzurri saranno in città già una settimana prima del debutto mentre tutte le altre nazionali rimarranno a Trieste almeno dieci giorni.

E allora la macchina organizzativa si è messa ufficialmente in moto: nei prossimi giorni si susseguiranno le riunioni per definire i dettagli operativi, dai trasporti delle squadre all’allestimento in piscina di una tribuna provvisoria, al reperimento degli spazi acqua dove trasferire in quei giorni l’attività delle società sportive cittadine che gravitano sulla Bianchi.

«Portiamo un pezzetto di Olimpiadi a Trieste con uno sport che è molto amato in città» commenta soddisfatto il sindaco Cosolini, all’ennesimo appuntamento con un grande evento sportivo in questi ultimi anni (dall’arrivo del Giro d’Italia ai due Mondiali di pallavolo, uno maschile e uno femminile, solo per citare due discipline, e senza dimenticare le specialità tutte triestine quali Barcolana e Bavisela). Ringraziando la Federazione per l’attenzione riservata a Trieste, Cosolini sottolinea proprio l’effetto volano che anche lo sport produce a favore del turismo: «In città abbiamo un trend di crescita per il turismo superiore alla media sia nazionale che regionale: merito proprio anche dei grandi eventi sportivi». «Se l’Italia con Trieste ha vinto l’organizzazione di questo torneo di qualificazione olimpica superando la concorrenza di paesi quali l’Ungheria, la Spagna e la Germania è perché in questa città c’è grande tradizione sportiva e pallanuotistica in particolare e grazie all’ottimo rapporto con la città e i suoi amministratori che prosegue da anni. Una soddisfazione enorme quindi» aggiunge il presidente Barelli. Che ovviamente si attende un grande risultato sportivo dagli azzurri: «Attenzione però - avverte -: se è vero che si qualificano quattro squadre, è altrettanto vero che nessuno regala niente. Noi comunque vogliamo chiudere al meglio un quadriennio olimpico eccezionale, di grandi risultati, puntando poi a Rio a migliorare i già ottimi risultati di Londra». Con, magari, la spinta della Bianchi, come conferma Franco Del Campo: «La scelta di Trieste per questo evento sottolinea la stretta collaborazione tra Federazione e Comune. A noi adesso il compito di far conoscere ai nostri ospiti la città, di farli entrare nella sua storia e nel suo spirito ».

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