L’Ufm si illude, poi si fa superare dal Calvi Noale

MONFALCONE. L'Ufm ci ha messo molto di suo per non dare seguito al filotto interno (l'undici di Zanuttig veniva infatti da tre corroboranti successi consecutivi), ma è indiscutibile che diverse decisioni arbitrali a dir poco sconcertanti hanno influito nell’impedire un risultato positivo che era nelle corde di Godeas e compagnia. La terribile matricola Calvi Noale, che al "Comunale" ha fatto capire il perchè dei suoi 42 punti in classifica, ha avuto il merito di passare alla cassa e riscuotere.
Squadre piuttosto guardinghe sul fondo fangoso, ospiti ben organizzati per mettere in moto i tre attaccanti ed equilibrio per una ventina di minuti (unica chance un mix tra conclusione e assist per Zubin di Bezzo al 18' sul quale Fortin esce comodamente). Giusto allo scoccare del 20' i monfalconesi riescono a passare grazie all'aggressività di Novati prima e Mattielig poi: il primo si avventa su un pallone sporco costringendo Fortin in uscita bassa per smanacciare fuori dall'area, il secondo raccoglie la respinta e scaraventa nel sacco sguarnito.
La pronta risposta dei veneti è affidata al temuto Siega e a Baggio, roba di poco conto se paragonata all'inzuccata di Diukic che al 28' trova la deviazione di un rivale e uno strepitoso Fortin a negargli la gioia del raddoppio. L'Ufm controlla senza troppe sbavature concedendo solo un paio di conclusioni dalla distanza (Longato al 31', Baggio al 39'), ma al terzo tentativo gli ospiti fanno bingo. Meite riceve palla ai venti metri, fiuta la preda e sorprende tutti con un esterno potente e preciso di destro che si insacca nell'angolo alla destra del portiere.
Dopo l'intervallo è lo stesso coloured a farsi minaccioso con una sassata improvvisa dai trenta metri (12’) e con una terrificante ripartenza (17’) condotta in superiorità numerica limitata in extremis da una gran diagonale di Miraglia. Azione nata da un intervento duro su Bezzo che irrita il pubblico di casa e dà il via alla smania di protagonismo di Costanza da Agrigento. Il Calvi ci prova ancora da distanza siderale (Caraceni al 21'), al 32' il direttore di gara nemmeno sanziona un'entrataccia di Griggio su Bertoni che era lanciato a rete: ci poteva stare un cartellino (rosso?), ci doveva stare almeno il fallo.
Vabbè, si tira avanti verso il novantesimo per un punto che fa classifica (la pensano un po' tutti), poi c'è la frittata di Ciroi che al 38' smonta ogni prospettiva: il portiere non controlla con i piedi un pallone facile facile e se lo fa sfilare da Siega che ci crede fino in fondo e da posizione defilata vede e trova lo specchio. Solo in pieno recupero (Bezzo altissimo, Djukic che non è un attaccante non trova il tempo per battere a rete nell'area intasatissima), l'Ufm ha un paio di flebili opportunità.
Matteo Marega
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