«Ma la nostra prova è stata decorosa»

MONFALCONE. Una distanza siderale di ben quaranta punti in graduatoria. I numeri possono essere sovvertiti ma anche in quel caso non mentono (troppe volte nel calcio i testa-coda si sono trasformati in trappole mortali): la differenza tra Campodarsego e Ufm, sul campo, è apparsa incolmabile.
«Pur mettendoci tutta la più buona volontà del mondo non è che potessimo farci molto. Una sconfitta contro una formazione del genere - ammette candidamente il trainer biancazzurro Zanuttig al termine della partita persa a Campodarsego - era da mettere in preventivo, i loro meriti sono notevoli come testimonia la classifica e con un trio avanzato del genere ci hanno messi sovente in crisi. Non abbiamo fatto una figuraccia, la nostra prestazione è stata decorosa al cospetto della capolista. Teniamoci buoni gli aspetti positivi, a partire dal fatto che con questo avversario sarà faticoso per tutti ottenere punti e che questa tappa è ormai accantonata senza troppi scossoni visti i risultati delle altre pericolanti».
L'Ufm ha patito maledettamente l'assenza di Mattielig in mezzo al campo, Catania e Bertoia non possono certo avere l'esperienza del compagno squalificato e la cerniera non ha funzionato come nelle ultime apparizioni: «L'esperienza dell'ex-Triestina e il suo senso della posizione non si inventano dall'oggi al domani, ma non è questo il punto. Abbiamo perso troppi palloni in uscita, in fase di fraseggio potevamo e dovevamo fare molto di più. Poi ti trovi di fronte gente come Kabine, ne cito uno, che ti punta e ti salta costantemente creando la superiorità numerica e capisci che hai ben poco da fare».
Se il risultato va preso e archiviato senza troppi allarmismi, a Zanuttig rimangono un paio di crucci: «Il secondo giallo - spiega - e quindi il rosso a Pratolino proprio sul triplice fischio finale perché il difensore ha "chiesto" al direttore di gara come mai avesse fischiato un calcio di punizione (mancavano ormai solo più pochi secondi, ndr) che poi non avrebbe fatto battere. Un danno più grosso della sconfitta in prospettiva che si aggiunge all'ammonizione del diffidato Zetto».
Matteo Marega
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