Malone ci ripensa: no alla Sgt Calligaris

Basket A1 donne, rifiuto ad accordo già raggiunto. Il club vira sulla lunga ungherese Horti e sulla play americana Cosby
Di Matteo Contessa

TRIESTE. L’americana Marie Malone ci ha ripensato, non verrà più a giocare a Trieste. Doveva essere il primo colpo del mercato per la Sgt Calligaris, l’accordo è sfumato quando ormai tutto era già stato definito. Un dietrofront sconcertante, che ha le sue origini nel mancato pagamento degli ultimi 3 stipendi da parte di La Spezia nella stagione appena conclusa e quindi nel conseguente intervento del padre della giocatrice. Il quale ha legato questo comportamento del club ligure al difficile momento economico del nostro Paese e ha consigliato quindi alla figlia di scegliere una sistemazione meno “rischiosa”, in un altro campionato. Tutto questo quando la Calligaris aveva soddisfatto in tempi rapidissimi tutte le richieste dell’atleta la quale, da parte sua, aveva verbalmente dato l’okay al trasferimento manifestando anche la propria soddisfazione.

Quando si trattava ormai solo di firmare il contratto è intervenuto però anche un fatto nuovo che, alla luce dei fatti, si è rivelato fatale. Sabato scorso, nell’assemblea di Lega, era emersa infatti la possibilità di ridurre da 3 a 2 i visti per atlete extracomunitarie e la Sgt, che vorrebbe non spenderli tutti subito per tenersi una riserva d’emergenza, ha pensato di sentire il parere d coach Giuliani (allora impegnato a Mosca per i Mondiali 3x3) sull’opportunità di procedere lo stesso o cambiare orizzonte. Un paio di giorni e la questione-visti si è deciso di lasciarla intatta (3 per ogni squadra), ma proprio in quel lasso di tempo è maturato il ripensamento della Malone. Che quando è stata ricontattata per la firma, non si è fatta più trovare. «Devo riconoscere che la Sgt si è comportata in modo perfetto nella trattativa Malone, non è colpa della società se la giocatrice ha avuto un ripensamento - chiarisce l’agente di Marie -. Secondo me Trieste era una scelta perfetta per lei e la società, per il comportamento avuto nella trattativa, non meritava di essere danneggiata così».

E adesso, che succede? C’è un “piano B” già pronto, in realtà. Lo illustra il general manager biancoceleste, Andrea Ceccotti. «Stiamo trattando con la forte pivot ungherese Dora Horti, l’ultimo anno in Turchia all’Uniqa Euroleasing Sopron (27 anni, 1.93 di altezza, 10.1 di media punti e 6.9 rimbalzi, una delle 5 migliori pivot del campionato turco, ndr). E poi abbiamo quasi concluso l’accordo con la guardia play americana Donica Cosby (26 anni del Mississippi, l’ultimo anno in Romania dove ha chiuso con il 36% nel tiro da 3 e il 52% da 2, ndr)». «Cosby è perfetta per mettere in moto la squadra - certifica coach Nevio Giuliani - ha una buona penetrazione, ottima passatrice, buona presenza fisica».

Ma tutta questa impostazione di mercato dipende dalla presenza o meno di Anna Vida. Perchè la Horti è sua amica e verrebbe a Trieste (e a condizioni economicamente molto favorevoli), solo se ci fosse lei. Così come la Cosby è sì perfetta, ma in un assetto di squadra con la Vida presente. Domani Anna si sposa e oggi parlerà con Giuliani, invitato al matrimonio, dandogli una risposta definitiva. Se sarà positiva, lunedì si chiuderà con la Cosby e si porterà l’affondo anche con la Horti. In caso contrario, tutto ritorna in discussione. «Perchè senza Anna cambia la fisionomia di squadra - spiega Ceccotti -. E dovremo cercare giocatrici funzionali tecnicamente alla squadra, ma anche economicamente sostenibili per il nostro budget».

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