Marie la “postina” arriva dall’università di Laurel

Ha lo stesso cognome di due leggende Nba. Può coesistere tatticamente con Vida
epa00179347 Karl Malone of the Los Angeles Lakers reacts to being fouled and the possibility of a three point play late in the game against the Houston Rockets at Toyota Center in Houston, Texas on Sunday, 25 April 2004. Malone had 30 points and 13 rebounds to lead the Lakers to a 92-88 win and a three games no one lead in the Western Conference first round playoff series. EPA/PAUL BUCK
epa00179347 Karl Malone of the Los Angeles Lakers reacts to being fouled and the possibility of a three point play late in the game against the Houston Rockets at Toyota Center in Houston, Texas on Sunday, 25 April 2004. Malone had 30 points and 13 rebounds to lead the Lakers to a 92-88 win and a three games no one lead in the Western Conference first round playoff series. EPA/PAUL BUCK

TRIESTE. Il cognome promette bene. Anche troppo. Chiamarsi Malone e giocare a basket, anche se non hai rapporti di parentela con quelli della Nba, è sicuramente impegnativo. Gli appassionati che non sono più di primissimo pelo ricordano bene infatti Moses e Kark Malone. Il primo, centro di 208 cm, ora vicino ai 60 anni, è stato uno dei migliori rimbalzisti di sempre: tre volte Mvp Nba, ha vinto “solo” un anello di campione pro, quando nel 1983 ha raggiunto nei Philadelphia Sixers il formidabile Julius Erving, Doctor J. Karl Malone viene invece ricordato come il “Postino”. Un po’ più giovane di Moses, appena un po’ più basso, è stato una devastante ala forte costituendo con il play John Stockton la coppia che ha fatto grandi gli Utah Jazz. Anzi, a dirla tutta ci si ricorda della franchigia di Salt Lake City soprattutto per loro due. Soprannominato il “Postino” perchè non mancava mai di recapitare punti e rimbalzi. A proposito di Malone cestisti, ci sarebbe anche Jeff, guardia due volte All Star ma irrimediabilmente inferiore agli altri due.

Non bastasse il cognome ingombrante, Marie Malone propone un’altra curiosa coincidenza: arriva da Hofstra, college che gli appassionati triestini conoscono perchè lì ha studiato e giocato Rich Laurel . Al di là di queste curiosità, l’importante è comunque che la nuova Usa si dimostri adatta alle esigenze tecniche di coach Giuliani. Per ora l’unico elemento certo è che propone caratteristiche compatibili tatticamente con Anna Vida che si spera prossima alla riconferma. Sarebbe un buon inizio. (ro.de.)

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