Marquez vince in casa Rossi è magico secondo

Nel Gp di Catalunya, una delle più belle gare della stagione, Pedrosa è terzo Il “Dottore” è contento ma si confessa: «La Honda è superiore in frenata»
Di Nereo Balanzin
epa04258880 Spanish MotoGP rider Marc Marquez (C) celebrates his victory next to runner-up Italian Valentino Rossi (L), and third-placed Spanish Dani Pedrosa (R) at the Motorcycling Grand Prix of Catalunya held at Montmelo circuit in Barcelona, northeastern Spain, 15 June 2014. EPA/ANDREU DALMAU
epa04258880 Spanish MotoGP rider Marc Marquez (C) celebrates his victory next to runner-up Italian Valentino Rossi (L), and third-placed Spanish Dani Pedrosa (R) at the Motorcycling Grand Prix of Catalunya held at Montmelo circuit in Barcelona, northeastern Spain, 15 June 2014. EPA/ANDREU DALMAU

BARCELLONA. La gara più bella della stagione. Lo si era detto del GP di Italia, al Mugello, quindici giorni or sono ma qui, in Catalunya, a pochi chilometri Barcellona, l'emozione e lo spettacolo hanno raggiunto livelli ancora più elevati. Lotta al vertice con tutti e quattro i piloti di maggior grido, Rossi, Marquez, Lorenzo, Pedrosa coinvolti come mai prima; Valentino al comando per sedici giri, Jorge per tre, Marc per sei. Pedrosa aggressivo come non mai (ha persino tamponato Marquez), Marc in difficoltà più che in ogni altro tracciato (ha sbagliato platealmente una frenata, si è lasciato trascinare dalla foga fino a sorpassare con bandiere gialle), Valentino in gran spolvero, meglio che in ogni altro luogo. La gara si è conclusa in 42'56”914: molto più veloce dello scorso anno, vedendo transitare sul traguardo, nell'ordine, Marqeuz, Rossi, Pedrosa, Lorenzo. Per Vale, il quarto secondo posto della stagione, il terzo podio di fila. Il che, in regime di rinnovo di contratto, non è solo soddisfacente, ma anche utile.

«Ad un certo punto, ci ho creduto» ha ammesso Valentino Rossi. «Sentivo Marquez alle mie spalle, ma non mi sembrava più veloce di me. Tenevo bene il passo attorno a 1'42”8; se fossi riuscito a mantenerlo fino in fondo, avrebbero fatto molta fatica, a superarmi: in scia andavano fortissimo, ma non altrettanto fuori». La temperatura, più fresca che nei giorni scorsi, ha aiutato la Yamaha.

«Stavo cercando di capire come fare con Marc - prosegue Valentino - ed ho cercato di fare bene la prima chicane, dove ero molto forte. Pedrosa, però, si è infilato. Non lo facevo coì vicino; immaginavo, vista la comunicazione dal muretto, di avere un paio di decimi di vantaggio. Invece, sfruttando la scia, si è portato alle mie spalle prima di quanto pensassi. Quando ho visto il modo, tostissimo, con il quale Pedrosa ha attaccato Maruez, ho pensato: occhio; potrebbero darsi fastidio. Ed è successo così. Però, mentre Pedrosa è finito largo, ed io sono riuscito ad approfittarne, Marc ha mantenuto la linea. E ne aveva più di me».

Viene fuori anche la Honda è superiore in frenata. «Noi oggi freniamo bene, ma la Honda anche meglio. Ci riescono anche mentre sono in piega ed è come se avessero venti metri in più di noi per rallentare la moto. Anche arrivando di traverso, riescono a buttarla dentro: noi no».

Ma qual è il segreto di Marquez? «Marc - assicura il Dottore - ha sfruttato questa caratteristica benissimo, fin'ora. Ieri ci è riuscito alla grande anche Dani. Hanno probabilmente un vantaggio dato dall'elettronica. Se la Yamaha riuscisse ad aiutarci un po', sotto questo profilo...». Se ce la facesse, la differenza tra le due moto sarebbe quasi colmata. La prima occasione per provarci, già oggi, nei test che si stanno tenendo a Montmelò, sulla stessa pista del GP”.

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