Panchine roventi Salgono a cinque i ct dimissionari

Il Mondiale è ancora nel vivo ma per molti scorrono già i titoli di coda. Il “The End” è scritto a caratteri cubitali nel cortometraggio di Spagna, Italia, Portogallo e Inghilterra ma anche di numerosi ct che si sono dimessi proprio al termine dell’avventura iridata.
Sono infatti cinque i commissari tecnici che hanno rassegnato il loro mandato alla conclusione della loro spedizione finita dopo la fase a gironi: Cesare Prandelli (Italia), Alberto Zaccheroni (Giappone) Carlos Queiroz (Iran), Sabri Lamouchi (Costa d’Avorio) e ultimo in ordine di tempo Fernando Suarez (Honduras)
La sorpresa Prandelli. Ovviamente le dimissioni più eclatanti sono quelle del commissario tecnico azzurro. Anche perché l’allenatore di Orzinuovi aveva rinnovato il contratto poco prima della partenza della spedizione in Brasile. E che contratto: 1,6 milioni di euro a stagione e delega per la gestione di tutta l’attività federale, dalla prima squadra alle giovanili, passando per l’aggiornamento dei tecnici. Un’investitura da monarca assoluto e invece il colpo di testa, o di spalla, di Godin ha scompaginato i piani di Prandelli che ha staccato la spina con Coverciano. Una decisione dovuta al fallimento del progetto tecnico ma anche dalle polemiche che hanno accompagnato le ultime due esibizioni azzurre.
Made in Japan. Finisce anche l’avventura di Alberto Zaccheroni. Si è rotto l’idillio tra l’allenatore di Cesenatico e i dirigenti di Tokio e la decisione di togliere il disturbo ha anticipato le volontà della Federcalcio giapponese che non sembrava più intenzionata a proseguire il rapporto con il tecnico italiano che comunque aveva portato il Giappone alla conquista della Coppa d’Asia nel 2011 e a un’agevole qualificazione a Brasile 2014. Il tecnico paga le difficoltà di comunicazione e il rapporto conflittuale con alcuni senatori dello spogliatoio. Il fallimento della spedizione mondiale ha difatto depennato Zaccheroni dalla rosa dei possibili successori di Prandelli.
Le dimissioni annunciate. Già prima del fischio si sapeva che Carlos Quieroz avrebbe concluso la sua avventura sulla panchina iraniana al termine del Mondiale, un Mondiale che il tecnico portoghese aveva già vinto conquistando una qualificazione insperata visto la modestia dei mezzi a disposizione di Teheran. L’allenatore, che pure si è seduto tra le altre anche sulla panchina del Real Madrid, ha accettato un ingaggio da Lega pro pur di tentare l’avventura iridata.
Il mal d’Africa. Lamouchi era convinto che con Drogba e Gervinho la sua Costa d’Avorio potesse arrivare quantomeno agli ottavi di finale e in effetti fino al 94’ dell’ultima partita era riuscito nell’intento ma poi quel maledetto rigore che manda la Grecia in paradiso e la Costa d’Avorio all’inferno. E per il successore di Lamouchi il nome più gettonato è quello di Giovanni Trapattoni, allenatore giramondo che a 75 anni non ne vuole sapere di portare i nipotini al parco ed è pronto a sbarcare in Africa per un’altra nuova e affascinante avventura.
E un altro nome eccellente del calcio italiano è pronto a sedersi su una panchina straniera: Claudio Ranieri infatti ha già stretto la mano ai dirigenti di Atene, per lui è pronto un biennale per portare la Grecia agli Europei. Con questa stretta di mano Ranieri si è giocato l’eventuale panchina dell’Italia ma si sa che è un uomo di parola.
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