Parisse: «Il drop? Mi scuso ma se fosse entrato...» Brunel: «Grande prova»

PARIGI. «Mi scuso per quella frase, quando si è nello spogliatoio per caricare i compagni si attinge a tutto. Forse i miei cinque anni in Veneto mi hanno giocato un brutto scherzo, ma non dovevo usare una bestemmia». Sergio Parisse, capitano degli azzurri, parte da lì – dall’infelice espressione catturata dai microfoni di DMax dentro lo spogliatoio nel prepartita – per analizzare questa sconfitta di misura contro i francesi nello Stade de France riaperto per il Sei Nazioni. «Ho visto un pubblico felice, che cantava la Marsigliese, che è vicino a questa squadra, di nuovo», dice invece Guy Novés, allenatore dei transalpini, sul ritorno a Saint Denis.
Sconfitti per due punti con Sergio Parisse che tenta un drop, un calcio di rimbalzo da oltre trenta metri, all’ultimo secondo della partita. Calcio finito malamente fuori. «Questa è la seconda cosa di cui mi scuso. Ma in quel momento ho pensato che fosse la scelta giusta. Tiro il drop ed entra e sono un eroe, sbaglio e si dirà che c’era di meglio da fare».
«Visto il punteggio finale siamo delusi di aver perso – dice il tecnico azzurro, Jacques Brunel – poteva andare diversamente. All’inizio abbiamo avuto la missione di essere un avversario difficile per la Francia e ci siamo riusciti. Era quello il punto di partenza, volevamo essere per tutta la partita al livello dei francesi e avere la capacità di imporre qualcosa all’avversario, anche con giocatori senza esperienza. Al di là della delusione per il risultato c’è questo aspetto positivo: avere fatto il nostro gioco, per 80 minuti».
Poi un dardo avvelenato contro Pierre Berbizier, ex allenatore azzurro, che aveva pronosticato 30 punti di scarto fra azzurri e francesi. «Fino a che non giochi non puoi sapere se gli esordienti si faranno vincere dalla paura o saranno in grado di mostrare quello che sanno fare. Ma ci sono stati esperti che avevano previsto 30 punti sul campo».
Anche Novés aveva dato la sua stoccata a Berbizier, ex ct anche della Francia. «Chiedete a lui, non a me, perché fra noi e l’Italia non ci sono 30 punti. È lui che ha mancato di rispetto agli italiani, che sono giocatori come gli altri che possono mettere in difficoltà qualsiasi squadra. Noi lo sapevamo».
E la Francia ha giocato come ve l’aspettavate? «Sì, ha giocato come mi aspettavo, noi e loro siamo due squadre se non proprio in costruzione ma certo in fase di riorganizzazione. Dovevamo vedere chi era più pronto, ci aspettavamo i loro contrattacchi, ma li abbiamo sempre bloccati. Purtroppo abbiamo preso una meta su un calcio di punizione giocato velocemente che ci ha preso mal piazzati», dice Brunel.
Il ct italiano ha anche alcuni dubbi su due episodi chiave. La prima meta francese, di Vakatawa, e il presunto fallo di Parisse che ha permesso a Plisson di piazzare il calcio del 23-21 finale: «Sulla meta secondo me c’era un passaggio in avanti. La punizione mi pareva non ci fosse, ha detto che Parisse non ha lasciato la palla una volta placcato, perché Camara ancora lo teneva a terra. Ma non mi sembra, semmai ho visto un placcaggio alto su di lui».
«Ora ci aspetta l’Inghilterra – dice ancora il capitano azzurro – il nostro problema è che non diamo continuità alle belle prestazioni. Spero che il gruppo faccia tesoro delle cose positive di oggi e domenica con gli inglesi ci sia la stessa intensità».
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