PER L’UNIONE UN’ALTRA CHINA PERICOLOSA

CIRO ESPOSITO. Prima i presunti problemi tecnico-amministrativi a bloccare i conti, poi le difficoltà ad affrontare un pregresso che, a detta di Mbock e soci, non era stato denunciato in tutte le sue...
Di Ciro Esposito

CIRO ESPOSITO. Prima i presunti problemi tecnico-amministrativi a bloccare i conti, poi le difficoltà ad affrontare un pregresso che, a detta di Mbock e soci, non era stato denunciato in tutte le sue parti da Cergol e Puglia, poi la frizione con il Comune per l’utilizzo dello stadio oltre a quelli con alcune società dei dilettanti per l’affitto dei campi. Tutte questioni che al momento sono ancora in sospeso. Solo Puglia e Cergol sanno se l’esposizione (compresi i costi fino al 30 maggio) fosse superiore ai 390 mila euro che rappresentavano (a detta delle parti) la quota di cessione inserita nel rogito. Se anche così fosse quei 390 mila euro sarebbero stati ampiamente sufficienti a gestire in modo più ortodosso questi tre mesi. Se quei soldi non sono disponibili in toto allora due imprenditori come Puglia e Cergol sarebbero degli sprovveduti. Ma soprattutto se quei denari non sono disponibili (e almeno altrettanti servono per la prossima stagione) la Triestina chiuderà l’esercizio al 30 giugno in default.

Il tempo delle parole insomma è finito anche se l’eredità presa in carico da Mehmeti fosse così pesante come dicono lorsignori.

Anche perché entro la prima settimana di luglio c’è da perfezionare un’iscrizione alla D che al momento è tutt’altro che scontata e a metà luglio la squadra dovrebbe cominciare a lavorare, come peraltro hanno sempre detto i dirigenti alabardati. A questa situazione si è arrivati di rinvio in rinvio. C’è ancora margine per raddrizzare la barca. Sempre che la società abbia la volontà e i mezzi per farlo. Ma i tifosi, che due anni fa si erano mobilitati per salvare il salvabile, sono sfiduciati e soprattutto si chiedono a che gioco stanno giocando i nuovi vertici della Triestina? Stando ai fatti le manovre finora sono indecifrabili. Ma il gioco è certamente molto pericoloso per l’Unione e per la città. Meglio non immaginare quali possano essere le conseguenze di un disimpegno a fine a giugno. Altro che 1994 e 2011. Meglio confidare che Mehmeti e Mbock (accompagnati da Mariotto) risolvano le questioni subito e con efficacia. Altrimenti se ne assumeranno la responsabilità così come i signori che hanno passato loro la mano.

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